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Lo scavo nella dimensione cinematografica de “La nave sepolta”  

Chiara Vitaloni
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 28 Dicembre 2022, n. 934
https://www.bta.it/txt/a0/09/bta00934.html
Articolo presentato il 5 Dicembre 2022, approvato il 22 Dicembre 2022 e pubblicato il 28 Dicembre 2022
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Le parla, vero, il passato?

Basil Brown, La nave sepolta, 2001


Il 2021 è stato un anno prolifico per la diffusione dell'argomento archeologico anche su una delle più grandi piattaforme di streaming.

La nave sepolta (titolo originale: The Dig, ovvero “Lo scavo”, durata 112 min) è una pellicola prodotta nel Regno Unito con le case di produzione Clerkenwell Films, Magnolia Mae Films, Netflix e da quest'ultimo poi distribuito in Italia lo scorso anno (Fig. 1).

Fig. 1 - Locandina del Film
Fig. 1 - Locandina del Film

La vicenda cinematografica, girata con la regia di Simon Stone e tratta dall'omonimo romanzo di John Preston 1, si colloca poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e narra delle attività di scavo condotte a Shatton Hoo, località nei pressi di Woodbridge (Suffolk, Regno Unito) nel 1939. Il rinvenimento di una nave sepolcrale anglosassone lunga 27 metri e collocata sotto un tumulo di terra di 3 metri rappresenta il cuore pulsante della trama intorno al quale si articola l'intera narrazione. Da essa scaturiscono anche le trame secondarie della condizione di salute della proprietaria, le vicende amorose che si intersecano tra i personaggi e lo sfondo storico che anticipa lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Le sensazionali scoperte della nave prima e del corredo funerario poi sono tratte dalla realtà: vengono così messe in scena sul grande schermo gli scavi a Suffolk. Dal punto di vista dell'avanzamento della ricerca scientifica, il rinvenimento denota una certa importanza poiché ha permesso, nel corso della seconda metà del Novecento, di rileggere i rapporti commerciali che vigevano nell'alto Medioevo in Inghilterra.

A seguito della sentenza della corte britannica che ha attribuito la proprietà del tesoro a Edith Pretty, nel 1938 ella lo donerà al British Museum affinché il maggior numero possibile di persone possa apprezzarlo e conoscerlo liberamente 2.


Il protagonista: un archeologo senza titoli

Lo scavo è condotto da Basil Brown (interpretato magistralmente da Ralph Fiennes in figg. 2 e 3),

Fig. 2 - Fotogramma tratto da “The Dig” che ritrae il protagonista Basil Brow e la signora Edith Pretty
Fig. 2 - Fotogramma tratto da “The Dig” che ritrae il
protagonista Basil Brow e la signora Edith Pretty

Fig. 3 - Fotografia di Basil Brown tratta dagli album fotografici del British Museum
Fig. 3 - Fotografia di Basil Brown tratta dagli
album fotografici del British Museum Link

il quale non è un archeologo “con i titoli” 3, ma “un addetto agli scavi”, come egli stesso si definisce più volte nel corso della narrazione. Sebbene non sia un archeologo professionista, il protagonista tiene a sottolineare che la sua competenza inizia da quando il padre gli insegnò a tenere in mano una paletta (la cazzuola, o -per meglio intendere lo strumento- diremmo la trowel). Basil lascia la scuola a dodici anni, dato che ha “sempre avuto sete di conoscenza” 4, ha studiato di tutto “dal latino alla geologia”, ha scritto e pubblicato una guida alla lettura delle mappe astronomiche “per renderle accessibili alla gente comune”. Il volume al quale si fa riferimento è Astronomical Atlases, Maps and Chart: an historical and general guide 5 del 1932 (e ristampato nel 1966), redatto con l'aiuto del suo amico H. E. Waddilove 6. Brown, infatti, dedica anche parte della sua vita alla passione per l'astronomia e già nel 1918 diventa membro della British Astronomical Association (BAA) 7.

Altri articoli 8 pubblicati da Brown in ambito astronomico riguardano le osservazioni dei moti celesti che egli compiva con il suo piccolo telescopio. Da quel che si conosce l'unico strumento che possedette fu un telescopio rifrattore con apertura di due pollici, per cui i fenomeni che poté osservare furono quelli maggiormente visibili 9.

Altro riferimento alle radici familiari si ha quando il protagonista, in seguito all'incidente del crollo, ricorda il nonno contadino -dal quale ha ereditato il nome- che insegnò tutto al nipote “sul suolo del Suffolk” 10.

Il fil rouge si ricollega alla memoria del passato personale che è intrinsecamente connesso al passato dell'uomo. Questo legame si interseca a chiasmo sia con la terra che viene coltivata sia con quella che viene scavata: entrambe appartengono alla dimensione del passato del singolo.


Il contesto metodologico

Fin da subito, i dialoghi fra i personaggi mettono in evidenza le metodologie di indagine archeologica. Ricevuto l'incarico dalla signora Edith Pretty (Carey Mulligan), vedova benestante e proprietaria di un appezzamento di terreno acquistato anni prima con il marito proprio con l'intenzione di indagarlo per soddisfare le loro curiosità archeologiche, Brown inizia la campagna di scavo su quelli che sembravano essere alcuni tumuli funerari appartenenti all'epoca vichinga, con il dubbio che le montagnole di terra possano nascondere qualcosa di ancora più antico. In prima battuta la signora Pretty è incuriosita da un tumulo ampio, non troppo elevato dal quale vorrebbe far iniziare i lavori di indagine, poiché sente un “presentimento” positivo. Tuttavia Brown, appellandosi a una rudimentale e sommaria ricognizione, cerca di farla desistere dato che ci sono diverse prove che porterebbero al rischio di una campagna poco proficua: sia l'altezza del tumulo che risulta tagliata da un avvallamento posto proprio al centro sia la consistenza poco compatta del terreno testimonierebbero una serie di manomissioni ad opera di trafugatori e “tombaroli” che avrebbero potuto portare via l'eventuale corredo della sepoltura. Per tale ragione, secondo una prima ipotesi del protagonista, sarebbe più proficuo iniziare da uno degli altri numerosi tumuli presenti nella proprietà non tracciati dai cosiddetti “solchi dei ladri”.

Sono i suoi soldi, Signora, ma io mi baserei sulle prove per scavare, non sui presentimenti” 11 è la conclusione del protagonista che, pionieristicamente, si affida sulla ricognizione (anche se non sistematica) del terreno, ma che si direziona verso una ricerca “più tecnica” che “romantica”.

Sebbene poi non verranno seguiti i suggerimenti dell'archeologo, quest'affermazione rappresenta di per sé l'essenza della metodologia archeologica, ben lontana dai retaggi ottocenteschi e che sempre di più si avvicina all'affermazione dell'archeologia come scienza nel XX secolo.

Brown dimostra di avere un occhio attento e di saper interpretare i segni della terra. Durante la scelta del tumulo da cui partire, la frase “le tane dei conigli sono un problema per gli scavi” 12 risuona come un riferimento a quegli elementi che oggi definiremmo di bioturbazione degli strati archeologici.

Sempre per quel che riguarda il campo metodologico di scavo, la pellicola mette in evidenza come, negli anni Quaranta del Novecento, ancora molto poco si conosce del trattamento del legno antico. Infatti una tavola lignea con tracce di combustione rimane sgretolata tra le mani del signor Brown e dell'assistente di scavo nel tentativo di sollevarla e spostarla 13 (Fig. 4).

Fig. 4 - Impronta della nave. Fotografia di Charles W. Phillip
Fig. 4 - Impronta della nave. Fotografia di Charles W. Phillip Link

Altro problema legato al lavoro sul campo che emerge nel film, e con il quale ci si interfaccia comunemente anche nei cantieri dell'età contemporanea, è la presenza della pioggia. Il modo con cui procedere per limitare i danni e i problemi legati all'acqua è il medesimo di oggi: si coprono con teli cerati il reperto e gli ambienti più delicati, si svuotano le buche, gli affossamenti e i saggi per evitare che il ristagno dell'acqua piovana porti al crollo delle sezioni. Sembrerebbe quasi inutile sottolineare questo aspetto, in realtà ritrova la sua importanza proprio nel fatto che nel lavoro in cantiere e “di emergenza” ci sono molteplici imprevisti da risolvere e che, normalmente, vengono previsti anticipatamente cosicché l'intervento sia tempestivo. Si vede così Basil Brown che si trova ad affrontare un acquazzone in piena notte per mettere in sicurezza la nave 14. Sarà poi anche Charles Philips (Ken Stott) a lamentarsi che a causa del “tempaccio” si perderà un'intera giornata di lavoro 15.

Non mancano i confronti bibliografici e tipologici ricercati da Brown con la nave di Oseberg 16, un esempio di dreki 17, una nave vichinga rinvenuta in Norvegia, che presentava una camera sepolcrale al centro, malconcia, con la quale cercare un confronto tipologico. Da sempre instaurare un dialogo tra professionisti è un modo per contribuire alla crescita scientifica: per questo Basil alla scoperta di un antico rivetto nel tumulo funerario si precipita all'Ipswich Museum per cercare ancora confronti avvalorando la presenza del relitto.

L'arrivo degli esperti tra cui James Reid Moir, direttore dell'Ipswich Museum dal 1929 18 con il quale Basil collaborava già per lo scavo di una Villa romana, è turbolento. Essi non solo violano la proprietà privata dei terreni in cui stanno avvenendo gli scavi entrando senza permesso, ma per voce di Charles Philips 19, archeologo del British Museum, pretendono che il signor Brown abbandoni il lavoro dato che “di diritto” il museo prenderà in carico il tutto poiché “una squadra creata da un museo di provincia non può occuparsi di questo” 20.

D'altronde Basil Brown lavora per la signora Pretty, giovane vedova con un figlio e proprietaria dei terreni, ed è sempre lei la prima ad essere informata della scoperta della camera sepolcrale all'interno della nave. Nonostante ciò, i lavori, data l'eccezionale scoperta, passeranno poi sotto il controllo del Ministero dei Lavori a prescindere dalla volontà di Edith, la quale tuttavia imporrà al dottor Philips di tenere gli operai che fino a quel momento hanno scavato, Basil Brown compreso. Da questo momento in poi cambieranno le sue mansioni: da organizzatore, e in un certo senso leader, tornerà nelle faccende proprie dell'escavatorista (mantenimento in ordine del sito, scavo, pulizia).

Addirittura Charles Philips intima che “non dovrete (riferito agli operai) mettere piede all'interno della nave senza un mio preciso permesso” 21, a ribadire la gerarchia organizzativa del cantiere.

Quando il Brown, convinto dal figlio della signora Pretty, il piccolo Robert (Archie Barnes), a non lasciare l'incarico, rientra a Suffolk consegna gli “appunti” o -per meglio dire- il diario di scavo al dott. Grimes, uno dei collaboratori di Philips, il quale si complimenta con Basil per la precisione e l'accuratezza degli scritti, ringraziandolo perché risparmierà del lavoro 22.

Gli scavi proseguono con un “congiungimento di missioni” fra gli operai assunti dalla signora Pretty, sempre più debole per problemi cardiaci, e i professionisti del British Museum, fino a che non viene messa in luce la camera sepolcrale e tutto il corredo in essa contenuto: i sensazionali frammenti d'oro di una chiusura di borsa e fibbia in oro, scudi, gioielli, cinture, spade solo per citarne alcuni 23.

Il colpo di scena arriverà con il rinvenimento di un tremisse merovingio del VI secolo appartenete alla cultura anglosassone e togliendo ogni dubbio sull'appartenenza dei manufatti ai Vichinghi.

Giunti a conclusione della missione archeologica, affrettata dall'arrivo incalzante della guerra, la nave venne reinterrata per questioni conservative e di protezionein. Brown propone la soluzione di circondare lo scafo con tela di iuta, coperto da frasche e rami allo scopo di proteggerlo dal peso del terreno, così da potere lasciare la nave come è stata trovata.


Compenso e sicurezza sul lavoro

Inizialmente Brown si mostra restio all'accettazione dell'incarico per varie ragioni. In primo luogo la gestione e l'appalto del lavoro dovrebbe essere coordinato e gestito da un ente e non da un privato 24; la signora Pretty risponde che il museo locale, l'Ipswich Museum, non ne voleva sapere di intraprendere nuove “imprese” con l'avvento della guerra. Inevitabilmente l'attenzione verte sulla tutela del bene archeologico e la sua e la ricerca scientifica alla fine degli anni Trenta del Novecento in Inghilterra, un sistema simile, ma legislativamente diverso rispetto a quello italiano, nel quale, già dal 1909, la legislazione stabilisce che i beni archeologici appartengono allo Stato 25.

Anche la pattuizione del compenso da parte della signora Pretty risulta essere uno spunto di particolare interesse e che porta a una riflessione più profonda per quella che è la concezione del professionista dei beni culturali. Infatti, come già accennato precedentemente, un altro elemento che porta Basil a declinare l'invito per il lavoro di scavo riguarda la retribuzione. Il pagamento di “una sterlina, quindici scellini e sei penny alla settimana”, proposta dalla committente e che corrisponde al pagamento che il direttore del museo di Ipswich riservava all'operato di Basil, è troppo bassa. L'archeologo, senza troppi preamboli rifiuta perché “non mi paga abbastanza”.

Il salario proposto corrisponderebbe al totale di 1,77 sterline nel 1939 e, aggiornando la cifra all'inflazione storica, la cifra ammonterebbe intorno alle 136,73 sterline nel 2022. Quindi il corrispettivo in euro è 156,00 alla settimana, cioè 624 euro al mese. Il pagamento che viene pattuito successivamente è di “non meno di due sterline a settimana” con alloggio incluso, che corrisponderebbero a 154,50 sterline a settimana nel 2022 (al cambio 175,00 euro). Il signor Brown pattuisce così la paga al mese per un totale approssimativo di 700 euro 26, che accetta 27.

Forse sembra anacronistico tentare di applicare il D. Lsg. 81/2008 a questo tipo di scavo, tuttavia la sicurezza sul luogo di lavoro sarà comunque un elemento a cui uno spettatore attento presterà attenzione. Nel primo quarto del film, la signora Pretty viene richiamata da Basil Brown per uscire dallo scavo poiché la sezione non è stata ancora messa in sicurezza; infatti gli operai che collaborano si stanno mobilitando per rendere sicura la zona, costruire dei parapetti e delle transenne in legno 28 per evitare uno sdrucciolamento. Il destino, quai come uno scherzo profetico, porterà proprio Brown a trovarsi travolto da un collasso della parete e ad essere tratto in salvo quasi per miracolo.

Di gusto quasi comico invece è l'ingenuità che mostrano i giornalisti nell'intervistare Philips il quale riporta che “Qualche pagliaccio del Sunday Mirror mi ha già chiesto se la nave può ancora navigare” 29. Il significato profondo di questa affermazione è da leggersi sia sotto l'altisonanza del mondo accademico nei confronti della stampa locale, ignorante perché non conosce ciò di cui si sta parlando, sia come la mancanza di comunicazione e che prenderà solo recentemente l'appellativo di “archeologia pubblica”, ovvero una branca della materia che si svilupperà a partire dagli anni Settanta in Inghilterra e negli Stati Uniti 30.

Tuttavia, la Signora Pretty organizza una visita guidata per tutti gli interessati, parenti, amici e concittadini; Philips durante la spiegazione di fronte al relitto incassato nel terreno dichiara che “i Secoli Bui non sono più bui”. Al banchetto che segue, si brinderà alla scoperta di Basil Brown, il quale poi non verrà più menzionato nella storia degli scavi fino agli ultimi anni in cui il suo nome venne aggiunto accanto a quello di Edith nell'esposizione permanente al British Museum.


La professione e l'entusiasmo della ricerca

In “The Dig” l'entusiasmo per la scoperta e la ricerca prende voce sia grazie alle frasi aforistiche del protagonista sia grazie al figlio della signora Pretty.

Il piccolo, durante il pranzo con la madre, riporta le parole del signor Brown “Sai qual è la parte del corpo più importante per un archeologo? Il naso. Se c'è qualcosa sottoterra può fiutarne l'odore” 31. L'affermazione riporta per analogia alla memoria la celebre affermazione di Marc Bloch inerentemente (e con le dovute distinzioni) alla definizione dello storico: “Lo storico è come l'orco della fiaba: là dove fiuta odore di carne umana, là sa che è la sua preda” 32. Non è possibile intuire quanto la prima affermazione possa essere una citazione indiretta della seconda; tuttavia, i riferimenti fanno presa sull'immaginario collettivo dell'archeologo come cercatore di tesori, quasi come un segugio che fiuta la pista da seguire.

Poco dopo, la narrazione è portata avanti parallelamente con due inquadrature che riprendono nello stesso momento della giornata, la sera, sia il sig. Brown sia la signora Pretty entrambi intenti a sfogliare libri di archeologia 33. Il primo occupa la figura del professionista che, fumando la pipa, continua a scrivere il diario di scavo e a svolgere le sue ricerche bibliografiche proficue per la missione archeologica, la seconda rispecchia la narrazione della passione. Infatti la cinepresa si sofferma sui dettagli delle fotografie a colori di maschere funerarie egizie sulle pagine del volume che la committente tiene tra le mani. Si tratta del resoconto di scavo che Howard Carter compie per gli scavi della tomba di Tutankhamon, che la signora Pretty sfoglia con aria trasognata prima di coricarsi a letto. Il cambio di scena passa da un'inquadratura a 90° fino a diventare zenitale e riporta a un momento successivo della vicenda. Edith Pretty viene inquadrata mentre si dirige verso la sezione del tumulo, rievocando quasi l'ingresso alle piramidi faraoniche, creando un'isotopia sul mondo egizio. Edith è affascinata dal fatto che Carter, trovandosi all'ingresso della tomba del faraone, vide le impronte di dita impresse sull'intonaco 34.

Il discorso continua affrontando il tema dei possibili rinvenimenti antropologici e del conflitto etico per la loro riesumazione. Di fatto, quando si rinvengono i resti umani, a dissotterrarli è il medico legale e “i morti ne hanno diritto a prescindere da quanti secoli siano passati” 35

La questione etica del “disturbare” l'eterno riposo dei defunti viene rimessa in discussione anche a oltre la metà della narrazione. Edith Pretty si chiede se sta facendo la cosa giusta poiché la nave è comunque la tomba di qualcuno e la risposta che ne consegue da parte del Signor Brown recita “Noi riveliamo la vita, è per questo che scaviamo” 36.

L'associazione dei libri al sig. Brown e alla professione dello studioso erudito è una costante. Basil gira sempre con un mucchio di libri che porta con sé in bicicletta per raggiungere il luogo dello scavo 37. La presenza dei libri si mantiene anche quando May Brown (Monica Dolan), la moglie di Basil, arrivata a Sufflok per portare un cambio pulito al marito, si lamenta perché non riesce a sedersi sul letto, ormai diventato un deposito di volumi accatastati. Sarà poi la stessa May a sottolineare che, nonostante il marito le manchi, prova conforto e compagnia proprio grazie alla presenza in casa dei suoi libri 38.

Correva l'anno 1939 e la scoperta del rivetto 39 porterà l'archeologo a svelare alla committente e a suo figlio Robert in tono solenne che sotto il tumulo non vi è collocata una semplice sepoltura, ma una nave che funge da sepoltura. “Come sarebbe una nave?”, “Perché mai avrebbero seppellito una nave?” “La tomba di chi?” 40 chiede il figlio della signora Pretty che incarna la pura curiosità, l'entusiasmo per l'apprendimento puro e senza veicoli, quasi come se fosse l'incarnazione di ciò che muove lo spirito del ricercatore per eccellenza. Il tono drammatico della scena è palpabile anche grazie alle riprese panoramiche che, dal basso, risalgono fino a svelare il relitto sepolto, proprio come se lo spettatore stesse “scoprendo” insieme a Edith e Robert. Inizia il racconto interpretativo e coinvolgente di Basil sulle possibili motivazioni che una popolazione avrebbe sostenuto per spendersi in un tale segnacolo funerario: potrebbe, quindi, essere la sepoltura di un guerriero o di un re, un grande uomo, per celebrare il quale sarebbe trascinata la nave dal fiume vicino, legandola con corde e trascinandola con dei tronchi grazie alla forza motrice congiunta di centinaia di uomini e cavalli.

Vi immaginate che funerale gli avranno organizzato” Basil si rivolge direttamente al piccolo Robert, instillando in lui i richiami della visualizzazione della scena. Un lavoro creativo e immaginativo che in quel momento anche tutti gli spettatori sono involontariamente invitati a fare.

Il film è ricco di riferimenti e richiami tra presente e passato, tra cui la presenza di una piccola imbarcazione a vela che salpa lungo il fiume 41 ricrea nella sua mobilità sull'acqua una riconnessione antitetica tra antico-moderno, passato-presente, mobile-immobile, in uso-fuori uso quasi a creare un dialogo con il reperto che ha rivisto la luce.


L'uomo e la memoria

Un tema che emerge non solo grazie all'elemento della cultura materiale passata che ritorna al presente, ma anche grazie alle vicende umane del protagonista è la memoria. Ritornato a casa dopo il cambio di direzione lavori passando dalla signora Edith Pretty al British Museum, Basil Brown è consapevole che il suo nome non comparirà mai da nessuna parte, nemmeno in una didascalia. Nel dialogo con la moglie May afferma: “Ricorda le mie parole, non riceverò alcun merito. Non verrò neanche mai citato” 42 e continua “Ho trovato io quella nave. Non sarò un docente di Cambridge, ma ho scoperto io cosa c'era là sotto, insieme a Jacobs e Spooner e nessuno se ne ricorderà mai”. Con rammarico e amarezza nello sguardo perso nel vuoto, il tono di Brown passa ad assumere una velata rassegnazione di fronte a chi -in riferimento al direttore del British-, pur non avendo i meriti della scoperta, verrà perpetuato nella memoria collettiva per il solo fatto di ricoprire il ruolo istituzionale, senza essersi sporcato troppo le mani. Degli operai è ormai appurato che se ne perderanno le tracce, quasi come un opposto dualismo semantico: il passato verrà ricordato, mentre del presente se ne perderà la memoria.

Sarà la moglie a redarguire Basil per riportarlo sui suoi passi e sui suoi valori genuini: “E se non andrai lì avrai ancora meno chances di essere ricordato. Mi hai sempre detto che il tuo lavoro non riguarda il passato o il presente, ma per il futuro, affinché le prossime generazioni sappiano da dove provengono e conoscano in questo modo i loro antenati. Non dici sempre così?” 43. Tralasciando l'efficacia comunicativa e l'opera di fantasia che il cinema richiede, non sembrerebbe inverosimile, seppur con qualche remora, che a ridosso della Seconda Guerra Mondiale e con i rischi che essa comporta venga condotta una così importante missione archeologica.


Una questione femminile: Peggy Piggott

Un altro ruolo femminile emblematico è ricoperto da Margareth “Peggy” Piggott (Lily James) 44 (1912-1994), giovane moglie di Stuart Piggott (Ben Chaplin). Peggy (Fig. 5)

Fig. 5 - Peggy Piggott allo scavo di Shatton Hoo (foto storica di E. L. Payne)
Fig. 5 - Peggy Piggott allo scavo di Shatton Hoo
(foto storica di E. L. Payne) Link

nel film ricopre il ruolo di una giovane e acerba archeologa, chiamata a partecipare allo scavo perché, molto leggera, si presterebbe a limitare i danni dell'eventuale calpestio del legno della nave o per meglio riprendere le parole di Philips: “Grazie al cielo, Piggott non ha sposato un maialino” 45.

In realtà la dott.ssa Piggott aveva già alle spalle diverse e consolidate esperienze di scavo anche con personaggi illustri. Basti ricordare la sua presenza agli scavi del sito romano di Verulamium (St. Albans, Hertfordshire, Regno Unito) pochi anni prima condotti da Mortimer Wheeler e Kathleen Kenyon. Proprio in quegli anni Peggy conosce Stuart Piggott all'Institute of Archaeology a Londra

Il primo scritto di Peggy risale al 1937 e si tratta della pubblicazione sulla ceramica dell'età del ferro 46 nel sito di Southocote, Berkshire. In seguito a diversi lavori incentrati sul periodo del medio 47 e tardo Bronzo 48 e sempre sull'età del Ferro, tra gli anni Cinquanta e Sessanta diventerà una delle più importanti archeologhe protostoriche in Inghilterra 49.

Il profilo che viene tracciato di Peggy risulta essere poco realistico rispetto alle notizie biografiche della studiosa: molto efficiente dal punto di vista della produzione scientifica, emancipata (si contano due divorzi prima del 1960 50) e indipendente.

Peggy raggiungerà la notorietà proprio perché sarà la prima ad accorgersi della presenza dei frammenti di oro in quella che successivamente verrà definita come camera sepolcrale 51.


Lo sfondo storico

I riferimenti alla guerra che incede sono frequenti: voli radenti degli aerei militari, citazioni alla figura di Hitler, gli annunci radio per l'arruolamento in aviazione di giovani uomini al di sotto dei 32 anni 52. Rory Lomax (Johnny Flynn), nipote della signora Pretty e fotografo della missione, è uno dei giovani ragazzi che si è arruolato nella Royal Air Force britannica.

Emblematica è la scena che si gira a Londra 53, quando la Signora Pretty si reca nella capitale britannica, per un'importante visita cardiaca. In quell'occasione, i bambini giocano per strada, mentre un'auto con megafono passa tra loro lasciando dietro di se delle palline colorate. Sottoforma di attività ludica, in realtà, viene insegnato ai piccoli come distinguere le armi che potrebbero essere lanciate in strada durante un'incursione aerea: le palline gialle e verdi indicano il gas, le palline rosse sono bombe altamente esplosive, le strisce rosse sono bombe incendiarie. Altra situazione in cui la guerra sembra essere più vicina che lontana è l'esercitazione al blackout nella locanda di Shatton Hoo 54, durante i brindisi per la scoperta. Poco dopo la radio annuncia l'avanzata tedesca che minaccia con la campagna stampa, le dichiarazioni dei capi politici tedeschi, gli incidenti provocatori alla frontiera e la concentrazione sempre maggiore di militari in assetto di guerra alle frontiere polacche annuncia l'inizio della guerra 55.

Una più concreta testimonianza dell'avvento dell'entrata in guerra dell'Inghilterra è sottolineata dal dialogo tra il dott. Philips e i coniugi Piggot, il responsabile mostra la sua preoccupazione poiché la guerra significa fermare tutti gli scavi nel Paese, senza possibilità di continuare le ricerche 56.

La tragicità bellica tocca l'apice con la caduta nei pressi dello scavo di un aereo inglese della Grande Guerra precipitato durante un'esercitazione che ha portato alla morte del giovane pilota 57.


Conclusioni

Il presente contributo aspira, attraverso una lettura critica di un aspetto monografico, a fare luce in maniera approfondita, sul ruolo positivo del mezzo cinematografico per la trasmissione del sapere e della metodologia archeologica.

Nonostante i tagli e i dialoghi che assumono quasi un tono aforistico, il lavoro del regista Simon Stone presenta una grandissima attenzione ai dettagli della metodologia di scavo che si sta sviluppando con metodo proprio a partire dalla seconda metà del Novecento in Inghilterra.

Si può, inoltre, riscontrare che l'analogia con la morte è un sottofondo costante. Essa viene trattata in una triplice dimensione: la morte storica che porta alla perpetuazione della memoria configurata con il tumulo funerario; la morte annunciata dallo scoppio imminente della guerra, una morte distruttiva; la morte del singolo uomo e l'impotenza di fronte a essa, rappresentata dalla malattia della signora Pretty che le logora il fisico giorno dopo giorno.

Pretty in preda alla disperazione esclama singhiozzando: “Noi moriamo e ci decomponiamo. Noi non sopravviviamo”.

Ancora una volta Brown sfodera una frase efficace quanto riassuntiva del valore della morte: “Non sono d'accordo! Dai tempi delle prime impronte umane sul muro di una grotta, facciamo parte di qualcosa che continua, perciò non moriamo davvero” 58.

                
                

NOTE

1 PRESTON 2007.

3 Definizione che gli attribuirà Charles Philips nell'assunzione della direzione dei lavori.

4 Le citazioni sono presenti a partire dal 31'50'' nella versione Netflix.

5 BROWN 1932 a.

6 Le informazioni tratte dalle vicende personali della vita di Brown trovano conferma in BRUCE-MITFORD 1977.

7 Orwell Astronomical Society (Ipswich): http://www.oasi.org.uk/History/Brown.php

8 BROWN 1924 a, BROWN 1924 b, BROWN 1932 b.

9Si elencano l'aurora boreale, le meteore, il gegenschein (un riflesso fantasma del Sole visto durante la notte nel punto antisolare), la luce zodiacale (un debole cono di luce causato dalla luce solare riflessa dalle particelle di polvere nel piano del Sistema Solare) e le fasi finali del transito di Mercurio l'08-09 maggio 1924. http://www.oasi.org.uk/History/Brown.php

10 ID. dal 20'02'' nella versione Netflix.

11 ID. dal 4'26'' nella versione Netflix.

12 ID. dal 4'32'' nella versione Netflix.

13 ID. dal 9'25'' nella versione Netflix: “Il tempo ha trasformato quel blocco di legno in un blocco di sabbia” sentenzia il protagonista, e continua “ho sbagliato la sua datazione. Credevo fosse vichingo, ma penso sia più antico: anglosassone”.

14 ID. dal 36'06'' nella versione Netflix.

15 ID. dal 60'07'' nella versione Netflix.

16 ID. dal 41'24'' nella versione Netflix.

17 Nave di Oseberg: https://it.wikipedia.org/wiki/Nave_di_Oseberg

18 ARTHUR 1944, p. 744; James Reid Moir: https://www.britishmuseum.org/collection/term/BIOG138782

20 Le citazioni sono presenti a partire dal 43'04'' nella versione Netflix.

21 ID. dal 47'17'' nella versione Netflix.

22 ID. dal 53'21'' nella versione Netflix.

23 ID. dal 63'57'' nella versione Netflix e visibili sul sito del British Museum in Reperti Shatton Hoo: https://www.britishmuseum.org/blog/inside-dig-how-star-studded-film-squares-reality-sutton-hoo

24Le citazioni sono presenti a partire dal 2'18'' nella versione Netflix: “Cose del genere di solito vengono coordinate dai musei”.

25 Legge n. 364 del 20 giugno 1909 e nel più recente art. 91 del D. Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004. Inoltre, all'alba della Guerra e per volere del regime Fascista, proprio nel 1939 in Italia vengono promulgate le due leggi Bottai per “la tutela delle cose di interesse storico artistico in materia di beni culturali (n. 1089) e per la “tutela delle bellezze paesistiche” (n. 1497).

26 Si ringrazia il dott. Guido Ghirardi per i confronti e i suggerimenti nella conversione della valuta https://www.in2013dollars.com/uk/inflation/1939?amount=2

27 Inoltre il signor Brown verrà coadiuvato anche da due operai, dei quali non viene reso manifesto il compenso.

28 Nell'attuale d.Lsg. 81/2008 compare anche oggi la “Sezione IV - Ponteggi in legname e altre opere provvisionali” nel Titolo IV – Cantieri temporanei o mobili.

29 Le citazioni sono presenti a partire dal 75'54'' nella versione Netflix.

30 VOLPE 2020.

31 Le citazioni sono presenti a partire dal 11'48'' nella versione Netflix.

32 BLOCH 1944, p.141.

33Le citazioni sono presenti a partire dal 14'28'' nella versione Netflix.

34 ID. dal 15'11'' nella versione Netflix.

35 ID. dal 16'28'' nella versione Netflix.

36 ID. dal 67'54'' nella versione Netflix.

37 Le citazioni sono presenti a partire dal 23'05'' nella versione Netflix.

38 ID., dal 33'15'' nella versione Netflix.

39 Elemento per il fissaggio di lame, lo si utilizza solo quando non è possibile fare saldature. Viene definito come non “smontabile”, perché l'unico modo di rimuoverlo è romperlo.

40 Le citazioni sono presenti a partire dal 27'09'' nella versione Netflix.

41 ID. dal 29'01'' nella versione Netflix.

42 ID. dal 49'40'' nella versione Netflix.

43 ID. dal 51'08'' nella versione Netflix.

45 Le citazioni sono presenti a partire dal 55'10'' nella versione Netflix.

46 PIGGOTT e SEABY 1937, pp. 43-57.

47 PIGGOTT 1938.

48 PIGGOTT 1946.

49 A seguito del secondo matrimonio con il siciliano Luigi Guido nel 1957, gli articoli della dott.ssa Piggott verranno firmati con il nome di Margaret Guido.

50 Si ricorda che in Italia il divorzio diventerà legale solo il 1° dicembre 1970 con la legge n. 898 “n. 898 - "Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio".

51 ID. dal 63'13'' nella versione Netflix.

52 ID. dal 24'00'' nella versione Netflix.

53 ID. dal 38'21'' nella versione Netflix: “Se vi trovate per strada durante un raid aereo- continua lo speaker in auto- dovete assolutamente conoscere la reazione appropriata a ogni tipo di attacco”.

54 ID. dal 71'25'' nella versione Netflix.

55 ID. dal 71'37'' nella versione Netflix.

56 ID. dal 54'26'' nella versione Netflix.

57 ID. dal 76'30'' nella versione Netflix.

58 ID. dal 92'33'' nella versione Netflix.

                        
                        
                        
                        

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Fig. 3https://www.britishmuseum.org/sites/default/files/styles/uncropped_medium/public/2022-06/Basil-Brown-photo-from-own-album-1000x984.jpg?itok=JPccIWSu [ultima visita 05/12/2022]

Fig. 4https://www.britishmuseum.org/sites/default/files/styles/uncropped_medium/public/2022-06/Sutton-Hoo-ship-imprint-1000x733.jpg?itok=WqZRFHFs[ultima visita 05/12/2022]

Fig. 5https://www.archaeological.org/wp-content/uploads/2021/03/Payne-1_cropped.jpg [ultima visita 05/12/2022]

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