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Tutelare, conservare, restituire. Breve nota sulla tela di Giuseppe Avanzi nella Certosa di Ferrara  

Lara Scanu
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 27 Settembre 2023, n. 940
https://www.bta.it/txt/a0/09/bta00940.html
Articolo presentato il 24 Settembre 2023, approvato il 26 Settembre 2023 e pubblicato il 27 Settembre 2023
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«La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione» Questo è ciò che recita l’articolo 9 della Costituzione italiana. Tale principio fondamentale va affiancato al secondo comma del primo articolo del Codice dei Beni culturali, dove si ricorda che «La tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura», completato dall’articolo 3 dove, in materia, si ricorda che «1. La tutela consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un'adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale ed a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione. 2. L'esercizio delle funzioni di tutela si esplica anche attraverso provvedimenti volti a conformare e regolare diritti e comportamenti inerenti al patrimonio culturale.»


La poc’anzi menzionata sorgente legislativa a cui ogni storico dell’arte, conservatore museale e politico in materia culturale deve attingere viene spesso portata avanti dalle amministrazioni locali, di concerto con lo Stato e con la comunità a cui il bene, di fatto, appartiene per memoria e identità.

Questi principi sono stati sicuramente rispettati nel caso della restituzione della monumentale tela di Giuseppe Avanzi (Ferrara, 30 agosto 1645-29 maggio 1718) raffigurante L’apparizione della Beata Vergine e di san Pietro ai compagni di san Brunone realizzata nel 1695 per la Certosa di San Cristoforo e rimasta notevolmente danneggiata da un bombardamento del 1944 (fig. 1)

Fig. 1 - Fotografia successiva al bombardamento del 1944 dove si vede una delle due tele di Giuseppe Avanzi nella sua collocazione originaria (foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)
Fig. 1 - Fotografia successiva al bombardamento del 1944
dove si vede una delle due tele di
Giuseppe Avanzi nella sua collocazione originaria
(foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)

che nelle scorse settimane è dapprima tornata alla sua collocazione originale (5 settembre 2023, figg. 2, 3)
Fig. 2 - Montaggio del telaio nella Certosa di Ferrara (foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)
Fig. 2 - Montaggio del telaio nella Certosa di Ferrara
(foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)

Fig. 3 - Ulteriore fase del montaggio della tela (foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)
Fig. 3 - Ulteriore fase del montaggio della tela
(foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)

poi presentata alla cittadinanza (15 settembre 2023, figg. 4, 5)
Fig. 4 - Immagine della tela nella Certosa il giorno della presentazione al pubblico (foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)
Fig. 4 - Immagine della tela nella Certosa
il giorno della presentazione al pubblico
(foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)

Fig. 5 - Un dettaglio de L'apparizione della Beata Vergine e di san Pietro ai compagni di san Brunone (foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)
Fig. 5 - Un dettaglio de L'apparizione della Beata Vergine e di san Pietro
ai compagni di san Brunone
(foto cortesia: Ufficio Stampa Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara)

e in seguito oggetto di una giornata di studi (21 settembre 2023) in cui si sono approfondite le vicende del pittore e dell’opera.

Dopo 80 anni di assenza dalla chiesa e a seguito di un complesso restauro realizzato dal Laboratorio Ottorino Nonfarmale di San Lazzaro di Savena (BO), il dipinto è tornato nella sua sede con una complessa operazione possibile grazie a un progetto del Comune di Ferrara, in collaborazione e con il contributo della Regione Emilia-Romagna. 


La sinergia istituzionale, evidente durante la presentazione del 15 settembre scorso, consentirà, grazie anche al contributo del Ministero della Cultura, di restaurare anche la seconda tela del pittore raffigurante l’Apparizione di san Brunone a Ruggero Conte di Sicilia prima della battaglia, originariamente conservata dirimpetto alla prima e dove tornerà tra circa un anno.

Le due opere, circa 36 metri quadrati ciascuna, dipinte in un’unica tela senza cuciture, sono frutto del lavoro di uno dei più interessanti pittori del tardo Seicento ferrarese. Ricordato da Andrea Emiliani nella voce dedicata all’artista sul Dizionario Biografico degli Italiani come «godereccio, amante della caccia e dal portamento “in cui trapellava l'ardimento, lo spirito e l'ingegno”», così come lo ricorda l’erudito Cesare Cittadella, Giuseppe Avanzi fu uno degli interpreti più veloci ed agili dei secoli del cambiamento ferrarese, della piena età legatizia. Impegnato in un’intensa attività copistica così come molti dei suoi colleghi delle generazioni immediatamente precedenti, si prestò sia per le importanti committenze religiose, sia per il collezionismo privato, specializzandosi nella realizzazione di paesaggi e nature morte. La sua versatilità ben si mostra nella gigantesca opera certosina, che dai toni più bruni e ombrosi dello sfondo, dove l’abitato a destra è ben caratterizzato in ogni dettaglio, si spinge fino alla vivacità cromatiche e dinamiche delle vesti dei personaggi in primo piano, passando per la ieraticità della Vergine in alto a sinistra, sorretta da un fitto corteggio di angeli.

Nonostante le travagliate peripezie del dipinto, il restauro lo ha riconsegnato completamente leggibile e fruibile dai visitatori e dalla comunità, restituendolo anche alla sua iniziale funzione devozionale.

Questo esperimento di cooperazione perfettamente riuscito si spera sia di insegnamento e di incoraggiamento a molti giovani e volenterosi storici dell’arte, al fine di renderli più consapevoli del loro ruolo di custodi del passato e di consegnatari del futuro.



Per ulteriori informazioni:

https://www.artecultura.fe.it/index.php?id=2086



Bibliografia essenziale:


BARUFFALDI 1844

Girolamo Baruffaldi, Vite de' pittori ferraresi, II, Ferrara 1844, p. 306


CITTADELLA 1783

Cesare Cittadella, Catalogo istorico de' pittori e scultori ferraresi, Ferrara 1783, IV, pp. 52-72


EMILIANI 1962

Andrea Emiliani, Avanzi, Giuseppe, in DBI, IV, 1962


GHELFI 2016

Barbara Ghelfi, La pittura a Ferrara nel secondo Seicento, Ferrara 2016


RICCÒMINI 1969

Eugenio Riccòmini, Il Seicento ferrarese, Bologna 1969, pp. 56-61



 

                    
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