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“Roma, il più grande parco archeologico del mondo”: un futuro per l'antico? Parlano gli addetti ai lavori  
Sonia Modica
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 31 Luglio 2013, n. 685
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Quanto pesa sul futuro di Roma un progetto come la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali e dell’intera piazza del Colosseo ai fini della tutela e valorizzazione dell’area archeologica centrale ?

A questa domanda e a molte altre riflessioni su storia e conservazione dei Beni Culturali a Roma ha cercato di dare un contributo il confronto proposto all’interno delle iniziative della  “VI Festa democratica di Roma”, dedicata a “Cultura e Informazione” e ospitata nell’area del Parco Schuster di via Ostiense, presso la Basilica di S. Paolo.


Fig. 3 Fig. 4

Ad aprire l’incontro Rita Borioni, storico dell’arte, dirigente del Dipartimento Cultura PD, con un’introduzione sull’attualità dell’iniziativa promossa dal nuovo sindaco di Roma, Ignazio Marino, che vede in fase di attuazione la pedonalizzazione dell’area archeologica centrale. Sulla base di un dibattito lungo decenni, legato al progetto “Cederna-Argan”, si pone la questione della fruibilità del centro storico in un continuum con l’accessibilità e percorribilità pedonale dei tratti dell’Appia Antica, almeno fino al VI miglio. E’ in rapporto a tale condizione di “zona franca”, interdetta al traffico e aperta a cittadini e turisti, che viene utilizzata ormai diffusamente la definizione di “parco archeologico”, indipendentemente da ogni valutazione tecnico-legale.

Su questo viene chiamata a pronunciarsi Rita Paris, Direttore della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e dell’Appia, da anni impegnata nella salvaguardia dell’Appia Antica con ruolo di direttore responsabile della tutela e dei monumenti dello stato. - Che cosa intendiamo quando usiamo la parola “parco” ? - questa, in sintesi, la questione.

La classificazione internazionale (IUCN) definisce, in base ad obiettivi di gestione ben definiti, diverse categorie di aree protette, fra cui, per avere un quadro di riferimento, si riporta – in questa sede - una lista di quelle adottate prevalentemente per la conservazione della natura: 1) riserve scientifiche e aree wilderness, 2) aree in cui i processi naturali possono svolgersi senza l'influenza dell'uomo, adibite alla conservazione della biodiversità e a studi scientifici; 3) parchi nazionali e riserve, istituiti per proteggere l'integrità ecologica di uno o più sistemi; 4) monumenti naturali, aree caratterizzate da un elemento naturale o culturale di notevole valore; 5) aree di gestione degli habitat e della natura, dove viene garantita la sopravvivenza di specie rare o minacciate e di comunità biotiche; 6) paesaggi protetti, in cui la popolazione umana e la natura si devono integrare in maniera armonica; 7) siti mondiali della natura, aree considerate patrimonio mondiale; 8) aree della Convenzione di Rasmar (1971), per la protezione della fauna acquatica; 9) riserve della biosfera, aree che fanno riferimento al programma MAB (Man and biosphere) dell'UNESCO.

La Paris, pur nella scelta di sintesi dovuta alle circostanze non specialistiche dello spazio destinato all’area dibattiti, ha quindi posto l’accento sulle condizioni di tutela sperimentate nell’area dell’Appia Antica, fondate sul mancato riconoscimento della particolare specificità del parco presso la normativa attuale (Testo Unico dei Beni Culturali e leggi connesse) che non consente in modo univoco l’azione di tutela, per cui nell’area coesistono varie normative, di cui la più utile ai fini della salvaguardia si è rivelata la legge cosiddetta “Galasso” (L. 431/85).

Successivamente ha preso la parola l’architetto Francesco Scoppola, già collaboratore del Ministro Ronchey e Consigliere per le Politiche Culturali dell’ex Sindaco di Roma Rutelli, che ha fatto riferimento al lavoro di Cederna, sotto la cui presidenza è stato membro del consiglio di amministrazione dell’Appia Antica, riflettendo sull’importanza del rapporto “abitante/metro quadro” ai fini della vivibilità nelle grandi città.

Quindi si è passati al contributo di Domenico Cecchini, professore di urbanistica, che ha ricordato la figura del recentemente scomparso Vincenzo Cerami, collegandosi alle iniziative giornalistiche (citate dalla moderatrice Borioni) di Cederna che, nel passato auspicava, in avanguardia, la pedonalizzazione dei Fori Imperiali.

Il contributo d’esperienza di Sabrina Alfonsi, Presidente del I Municipio, ha riguardato la piena collaborazione, dei cittadini residenti e del Municipio, ai progetti di viabilità messi in programma dall’amministrazione del neo Sindaco Marino.

A proposito del dibattito in corso sui problemi della chiusura al traffico dell’area centrale romana, del parco dell’Appia Antica e della pedonalizzazione dei Fori, dopo aver ricordato la figura di Renato Nicolini, già Assessore alla Cultura del Comune di Roma e creatore dell’estate romana, Ivana della Portella, storico dell’arte ed ex Presidente di Zetema, ha puntualizzato la centralità del concetto di sostenibilità e fruizione delle iniziative,  piuttosto che la sterile discussione prodottasi sull’interdizione al traffico e sui problemi di mobilità scaturiti.

Ha concluso l’incontro il senatore Walter Tocci, che ha ripercorso le vicende della salvaguardia dell’area romana, in particolare ricordando il ruolo dei passati sindaci Petroselli e Rutelli, alla cui azione sul territorio ha potuto partecipare direttamente in qualità di dirigente politico locale ed Assessore alla Mobilità, vicesindaco della giunta Rutelli. Il senatore auspica un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, in particolare del treno, quali mezzi in grado di raggiungere in pochi minuti l’area del Parco dell’Appia Antica a partire dal centro storico.

La nuova giunta del sindaco Marino ha ormai varato la sua squadra. Nel corso dell’incontro al Parco Schuster, nessun riferimento è emerso nei confronti dei nuovi responsabili dell’Urbanistica, ora Trasformazione Urbana (Giovanni Caudo) e della Cultura (Flavia Barca).

All’iniziativa hanno assistito, tra gli altri, in rappresentanza del “Progetto Quintilî”, la professoressa Amalia Margherita Cirio (docente di Lingua e letteratura greca, Università ‘La Sapienza’di Roma) e il professor Silvio Mario Medaglia (Comitato Classici greci e latini dell’Accademia Nazionale dei Lincei), componenti del Comitato Scientifico del progetto e l’archeologa Sonia Modica (PhD Università ‘La Sapienza’di Roma), curatrice della pubblicazione relativa, promossa dalle associazioni Festina Lente - C.I.R.S.A. e Italia Antica.

Si auspica che nella giunta Marino la dott.ssa Rita Paris abbia il meritato spazio che, in queste prime fasi, non le è stato ancora tributato - stando alle indiscrezioni raccolte presso osservatori del dibattito culturale romano- per non peggiorare il rapporto della nuova amministrazione comunale con i poteri forti dei cosiddetti “palazzinari”, che non hanno visto di buon occhio le dichiarazioni del sindaco Marino, fornite in campagna elettorale, circa la limitazione delle aree edificabili, oltre all’annunciata pedonalizzazione dei Fori Imperiali, in corso di attuazione (primo atto previsto per il prossimo 3 agosto !).






 

Contributo valutato da due referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista

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