bta.it Frontespizio Indice Rapido Cerca nel sito www.bta.it Ufficio Stampa Sali di un livello english
Time Voyager: echi di Joseph Cornell nel bestseller “The Time Traveler's Wife”  
Eleonora Rovida
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 17 Ottobre 2010, n. 577
http://www.bta.it/txt/a0/05/bta00577.html
Precedente
Successivo
Tutti
Area Ricerca

For Children Only

Ė il 1972 quando la Cooper Union School of Art and Architecture organizza l'ultima esposizione delle opere di Joseph Cornell rivolta ai bambini della Lower Manhattan. L'invito è For Children Only.

Cornell, creatore di collages e piccoli assemblages, vede nei bambini non solo gli ideali destinatari della sua arte, ma anche gli spettatori più ricettivi. “They were filled with the innocence needed to see [1] .

Le creazioni cornelliane nascono dall'evoluzione dei primi giocattoli per il fratello Robert. In tutta la sua produzione, l'artista conserva quello sguardo ludico, infantile e magico che permette all'oggetto trovato di acquisire una valenza che echeggia della poetica della meraviglia.

L'oggetto è un portale attraverso cui fantasticare e creare con il potere dell'immaginazione. “Ma Cornell, anche se usciva ogni giorno dalla porta del tempo per esplorare le magiche prospettive dell’immaginazione associativa e, come un bimbo che incolla le figurine la sera, lavorava sul tavolo della cucina della modesta casa di Long Island sepolto in un mondo di piccoli oggetti, ritagli di stampe, biglietti di viaggio scaduti, angeli di bisquit e di carta ricamata, bicchierini, palle di vetro colorate, etichette, piccoli flaconi, carte del cielo e del mare, fotografie, frammenti di specchio, rami secchi e infiniti relitti del tempo, non per questo mancò di partecipare attivamente, in prima linea, alla vita di quella grande vicenda dell’arte americana” [2] .

La stessa scena del '72, con i bambini spettatori dell'arte cornelliana, si ripete nel futuro fanta-scientifico del 2011 alla Gallerie Surrealiste dell'Art Institute di Chicago: è un episodio fanta-reale che nasce dalle pagine del bestseller The Time Traveler's Wife [3] di Audrey Niffenegger [4] . Il romanzo racconta la storia d'amore tra Henry, un bibliotecario che viaggia nel tempo per una “cronoalterazione genetica”, e  Clare, una giovane artista.

L'autrice disegna con la scrittura evocativa la scena principe del suo libro, tra sentimento e fantascienza,  ambientando un “incontro casuale” [5] all'interno della galleria surrealista. Davanti alle scatole-Aviaries di Cornell, una scolaresca in divisa cattolica segue una visita all'esposizione con una guida che purtroppo non riesce a capire che quella è arte per demiurghi della fantasia. I bambini sono destinatari perfetti per quel tipo di creazione che andrebbe mostrata loro come se fossero i maggiori esperti del campo.

Le Aviaries sono opere più severe rispetto a creazioni bizzarre come i Soap Bubbles Sets o la serie Hotel.

Jonathan Safran Foer, uno dei maggiori scrittori viventi di lingua inglese, aveva già capito l'importanza di queste scatole “assemblando” una serie di racconti liberamente ispirati proprio alle Aviaries in A Convergence of Birds: Original Fiction and Poetry inspired by Joseph Cornell [6] . L'artista esprime in queste scatole la sua identificazione con gli uccelli, creature fragili, libere e indifese. Il volo è affascinante quanto pericoloso. Non è un caso che, in inglese, volo ed evasione si traducano come flight [7] .

Solo una mano alzata può risolvere la domanda della guida della scolaresca: “Perché secondo voi Cornell ha fatto queste scatole?” [8] . La vincitrice con la risposta esatta è Alba, “la ragazza blu pavone, che agita la mano come se avesse il ballo di San Vito” [9] . La bambina svela il mistero: “ (Cornell) ha fatto le scatole perché era solo. Non aveva nessuno da amare, e ha fatto le scatole per poterle amare e perché così la gente avrebbe saputo che lui era vissuto e perché gli uccelli sono liberi e le scatole sono luoghi dove gli uccelli si nascondono per sentirsi sicuri e voleva essere libero e sicuro. Le scatole sono per lui, perché lui possa essere un uccello” [10] . La risposta, di sorprendente intelligenza, viene data sotto gli occhi del padre di Alba, Henry, che la osserva da lontano: è il giorno del loro grande evento, il loro “incontro casuale”.

Tutto il libro della Niffenegger è costruito su un doppio binario narrato in prima persona dai protagonisti, Henry e Clare, i genitori di Alba. La storia d'amore tra i due protagonisti è un percorso spezzato nel tempo e nella successione, ma è costruito sapientemente in un crescendo, il cui apice è proprio la scena dell'incontro   nel futuro tra Henry e la figlia Alba.

Le scatole di Cornell non sono solo uno sfondo scritto per la finzione, ma la concretizzazione di una serie di riferimenti all'opera dell'artista che, disseminati per il romanzo, rievocano la passione della Niffenegger per il “cacciatore di immagini” [11] .

L'idea di partire da questo episodio è doveroso visto che Un amore all'improvviso, film del 2009 tratto dal libro della Niffenegger, ha eliminato non solo la scena, ma anche i riferimenti cornelliani evidentissimi nel testo. La produzione cinematografica porta il nome di Brad Pitt che, nel 2008, aveva impersonato il protagonista de Il curioso caso di Benjamin Button, basato sul racconto omonimo di Francis Scott Fitzgerald del 1922.

L'aspetto del viaggio nel tempo di Un amore all'improvviso prosegue il fascino dell'alterazione temporale sulla scia del personaggio di Benjamin Button e costituisce un taglio voluto, ma i numerosi riferimenti all'arte sono parte essenziale del background e della scrittura della Niffenegger: non costituiscono solo lo scenario della storia, ma linfa per la creazione del romanzo.

Con Alba la Niffenegger ha dato vita al personaggio che rappresenta lo spettatore principe dell'arte di Cornell per l'età, gli occhi sognanti, la creatività alimentata dall'innocenza e una serie di influenze che derivano dalla sua famiglia. Alba rappresenta la sintesi delle realtà che hanno influenzato Joseph Cornell, a convergence of convergences, e la continuazione ideale dell'artista.

 

 

The Time Traveler and his Wife

I genitori di Alba sono due moderni personaggi dell'Odissea. Non a caso la Niffenegger apre e chiude il libro con citazioni specifiche sul tema del viaggio come navigazione che allude alle radici di Joseph Cornell, discendente di una famiglia di navigatori olandesi [12] .

Clare è la nuova Penelope: “Tempo fa quando gli uomini andavano per mare, le donne li aspettavano sulla spiaggia, scrutavano l'orizzonte in cerca della piccola imbarcazione. Adesso io aspetto Henry. Lui scompare senza preavviso e involontariamente. Io lo aspetto. Ogni minuto di attesa dura un anno, un'eternità. Ogni minuto scorre lento, trasparente come vetro. Attraverso ogni minuto vedo un'infinità di minuti in fila, in attesa” [13] . L'ambiguità temporale dove l'attimo è un'eternità [14] è il tema portante delle scatole di Joseph Cornell racchiuse proprio da un vetro trasparente.

Henry, invece, è come Ulisse/Uomo della Folla alla Edgar Allan Poe: “Quando finisco là fuori, nel tempo, divento diverso, mi trasformo in una versione disperata di me stesso. Divento un ladro e un vagabondo, un animale in fuga che si nasconde. Spavento vecchie signore e diverto bambini. Sono un trucco, un'illusione di altissimo livello, inverosimile al punto da diventare vero” [15] . Il viaggiatore è un argonauta solitario, proprio come Cornell. La sua “solitudine” negli spostamenti temporali non gli concede nemmeno di portare con sé oggetti o vestiti: così appare nudo in un altro tempo spaventando le signore e divertendo i bambini. “Come un evaso, pensa solo a nascondersi e a sparire” [16] .

Charles Simic ne Il cacciatore di immagini. L'arte di Joseph Cornell [17] , considerando l'enorme moltitudine di oggetti rivenduti dagli emigranti ai rigattieri di Manhattan, pensa che i viaggiatori si siano liberati di tutto e vaghino per il Nuovo Continente come “Nudi in Arcadia”: “mi vien fatto di pensare che avrebbero dovuto obbligarli a spogliarsi e a buttare in mare le loro proprietà per il bene di un'America dove tutti andassero nudi” [18] .

Henry somiglia molto a Cornell: le Shadow Boxes cornelliane sembrano capsule della memoria [19] filtrate da un sentimento personale. Le “cronoalterazioni” di Henry non avvengono in modo casuale, ma in determinati momenti della vita legati a grandi eventi. Clare naturalmente è il suo più grande evento, l'ancora che lo tiene legato al presente, ma lo attira magneticamente nel suo passato.

Gli spostamenti nel tempo hanno una breve durata che corrisponde alle sensazioni del viaggiatore stesso: sono cortometraggi di viaggio e Cornell, in questo campo, è un esperto.

Henry non viaggia solo nel tempo, ma vagabonda come un vero flâneur tra gli scaffali dei libri: è un bibliotecario. “Mi piace vagare nel deposito libri della biblioteca, quando i lettori sono ormai tornati alle loro case, sfiorando le coste dei volumi. Queste sono le cose che mi trafiggono di nostalgia quando il capriccio del tempo mi sottrae” [20] .

Le letture a casa di Henry sono “correlativi oggettivi” della sua vita e permettono a Clare di riconoscerlo attraverso le etichette: “mentre aspetto che sia pronto do un'occhiata agli scaffali. Ecco l'uomo che conosco. Poesie amorose e Poesie teologiche di Donne. Il Doctor Faust di Christopher Marlowe. Il pasto nudo. Anne Braadstreet, Immanuel Kant, Barthes, Foucault, Derrida. I Canti dell'innocenza e i Canti dell'esperienza di Blake. Winnie The Pooh. Alice Commentata. Heiddeger. Rilke. Tristram Shandy. Wisconsin Death Trip. Aristotele. George Berkeley. Andrew Marvell. Ipotermia, geloni e altre malattie causate dal freddo” [21] .

La passione per i libri affascina anche Clare: “Le biblioteche mi fanno l'effetto delle mattine di Natale, come se fossero grandi scatole piene di libri bellissimi” [22] .

Il loro incontro avviene proprio in una biblioteca: Henry è spaesato e non ricorda di aver fatto visita a Clare tante e tante volte riempiendo la sua infanzia di attesa per quell'uomo misterioso che andava a sempre a trovarla. Clare, invece, ricorda tutti i momenti passati insieme: conserva un diario dove ha annotato tutte le date creando una lista, un elenco dettato proprio da Henry in una delle sue apparizioni. La lista è un fanta-calendario per conoscere gli incontri con Henry e per sapere quando preparargli un mucchietto di vestiti (visto che riappare sempre nudo). Henry si materializza sempre nello stesso punto: i viaggi temporali sono legati all'affezione, come se il viaggiatore tornasse sempre in un luogo legato alla memoria.

Il filtro personale riecheggia di Cornell tanto in Henry quanto in Clare. Il quaderno azzurro della ragazza non è diverso dall'accumulo di annotazioni nelle pagine abbozzate da Cornell [23] : la lista di quel diario è come un di nastro di Möbius [24] . Clare, tra l'altro, è una giovane artista specializzata in sculture di uccelli: sono opere che le permettono di lavorare “sulla nostalgia” [25] .

Anche Henry è un amante dell'arte. É cresciuto con un mito d'infanzia, il suo primo viaggio al museo: i genitori, due musicisti, hanno stimolato la sua fantasia con piccoli racconti. “Gli elefanti impagliati nella sala grande, gli scheletri di dinosauro, i diorama degli uomini delle caverne (…) l'infinità di bacheche piene di farfalle, di colibrì, scarabei” [26] popolano i suoi sogni. Il museo è il luogo principe di “convivenza temporale” di oggetti appartenenti ad epoche diverse: “Il museo era buio, freddo e antico, e questo amplificava il senso di sospensione temporale, come se dentro le sue mura il tempo e la morte si fossero fermati” [27] .

Henry ha una grande passione per le curiosités [28] : “diventai un bambino incantato. Qui dentro la natura intera era stata catturata, etichettata, sistemata secondo una logica che sembra senza tempo come fosse stata organizzata da Dio, forse da un dio che, confusosi i documenti originali delle creazione, aveva poi dovuto chiedere al personale del museo di aiutarlo a rimettere in ordine. Per un bambino di cinque anni come me, che andava in estasi per una farfalla solitaria, attraversare il Field Museum era come attraversare l'Eden con tutto quello che contiene” [29] .

L'immagine più cara ad Henry è quella di una farfalla azzurra, la Papilio ulysses che la madre aveva portato da Sidney. Henry la tiene così vicina agli occhi da vedere solo una macchia colorata: “mi dava una sensazione... una sensazione che anni dopo avrei cercato di ritrovare nell'alcol e infine avrei riprovato a con Clare, un senso di unione, di oblio, di spensieratezza nell'accezione migliore del termine” [30] .

L'idea della farfalla ricorda i Butterfly Habitats cornelliani mentre l'azzurro, che echeggia di oblio e immaterialità, riporta alla mente Kandinskij [31] , ma anche il senso nostalgico e triste di Rose Hobart [32] , found footage realizzato da Cornell nel 1936.

Il ricordo della madre è vivo nella mente di Henry: è morta la vigilia di Natale quando era un bambino di cinque anni. Henry torna spesso nel passato e rivive la scena a rallentatore, proprio come in Rose Hobart, ma non può cambiare il futuro. É come se l'incidente e la morte della madre fossero il fulcro delle sue “cronoalterazioni”. Tutto il resto ruota intorno a quell'evento all'infinito [33] .

La memoria della madre musicista è un pianoforte coperto di polvere [34] che ricorda Untitled (Le Piano), una scatola di Cornell del 1948: “anche questo pianoforte è magico. Ha un cupido dal volto azzurro e quello che sembra un campanello elettrico. Ha uno spartito – qualche cosa di romantico – ma non ha i tasti. Ci sono anche due scatole di fiammiferi ricoperte di note musicali, e questo è tutto. Nella villa sul mare Seraphina suonava il pianoforte muto. Una 'piccola musica notturna' per gli occhi” [35] .

Nei suoi viaggi Henry incontra anche se stesso: tanto il futuro non può cambiare. Il bambino e l'adulto si giocano i biscotti in una gara che prevede di indovinare il nome degli uccelli aprendo a caso Birds of America di Aubrun [36] . L'idea di sfogliare libri a caso richiama il sogno ed è un aspetto che la Niffenegger deriva da Schopenhauer attraverso Rilke, uno dei suoi poeti preferiti.

 

 

Wonderland

Il gioco, come strumento di incontro, confronto e conoscenza, non riguarda solo Henry e se stesso da piccolo, ma anche i più lontani ricordi con Clare, quando era bambina. Henry rispunta continuamente come una “pallina del flipper” [37] : l'espressione rievoca inevitabilmente il celebre Swiss Shoot the Chutes del 1941 e le slot machines [38] cornelliane, in particolare la “piccola principessa Medici” [39] .

Gli appuntamenti con Clare si svolgono sempre sul “Prato”: la Niffenegger usa il termine in maiuscolo e non è un caso. La narrazione in prima persona si adatta, di volta in volta, all'età del personaggio. Clare ritrova costantemente il suo “compagno di giochi” ad intervalli di tempo alterni in meriggi d'oro, come la piccola Alice e Lewis Carroll.

Clare-Alice vede comparire e scomparire l'amico come una bolla di sapone: “La gente non compare e scompare come fai tu. Tu sei come il Gatto del Cheshire [40] . Il riferimento al libro di Carroll è esplicito e continua anche quando Clare diventa adulta: “Mi sento come Alice nel paese delle meraviglie diventata grande, costretta come sono a infilare un braccio fuori dalla finestra per potermi girare” [41] .

I richiami alla favola di Alice non sono casuali. Carroll storicamente è presurrealista: il linguaggio, il tema del gioco e della fantasia portano Breton ad inserirlo tra gli autori dell'Antologia dello Humor Nero del 1939.

La somiglianza tra il Paese delle Meraviglie e la Wunderkammer [42]   (come la cantina di Utopia Parkway e lo studio di Clare) costituisce un diorama perfetto dove gli accostamenti di oggetti e bizzarrie fanno di questi spazi magici i laboratori alchemici per l'immaginazione.

Henry descrive lo studio d'artista di Clare come se fosse uno scenario incantato e lei è la creatrice della meraviglia: “quando la donna con cui vivi è un'artista, ogni giorno è una sorpresa. Clare ha trasformato la seconda camera da letto in un laboratorio di meraviglie pieno di piccole sculture e disegni fissati a ogni centimetro di spazio. Sugli scaffali e nei cassetti ci sono gomitoli di filo metallico e rotoli di carta. Le sculture mi ricordano gli aquiloni o i modellini degli aeroplani” [43] .

Henry parla con Clare delle sue impressioni sull'ambiente e stimola continuamente la creatività della moglie. Il giorno successivo lei ha già creato “uno stormo di uccelli di carta e filo metallico, che ha appeso al soffitto del salotto. Una settimana più tardi le finestre della nostra camera da letto sono coperte di sagome astratte azzurre e traslucide che il sole proietta sui muri creando un cielo per le sagome di uccelli che Clare vi ha dipinto. É bellissimo” [44] .

La vita matrimoniale sembra limitare Clare nella creazione delle sue gigantesche sculture: “lo spazio che posso chiamare mio, che non è saturo della presenza di Henry, è talmente piccolo che anche le mie idee si sono rimpicciolite. Sono come un bruco in un bozzolo di carta; tutto intorno schizzi per sculture, disegni che sembrano falene che battono le ali contro le finestre cercando di scappare da quello spazio limitato. Faccio bozzetti, piccole sculture che sono prove di sculture più grandi. Ogni giorno le idee nascono con più riluttanza, come se già sapessero che le ucciderò impedendo loro di crescere. Di notte sogno colori, sogno di immergere le braccia in tinozze piene di fibre di carta. Sono giardini in miniatura in cui non posso camminare perché sono gigantesca” [45] . L'idea riporta al disorientamento di Alice nei continui cambiamenti di dimensione, ma anche alla poetica della miniatura dell'arte di Cornell, alla Wunderkammer [46] e alle case di bambola vittoriane.

Clare continua a creare mentre aspetta Henry tra un viaggio e l'altro: il marito compare e scompare come il Gatto del Cheshire, così come l'arte si crea a partire da idee effimere che si manifestano pian piano, come un'immagine che appare sulle vecchie lastre fotografiche. Non a caso Carroll era anche un appassionato di fotografia.

L'apparizione e l'illusione che caratterizzano i viaggi di Henry seguono il fascino dei prestigiatori [47] . Cornell era molto interessato alle performances di Harry Houdini. C'è una strana coincidenza tra i nomi Harry ed Henry.

“Quello che c'è di irresistibile nel fare arte- nel fare qualsiasi cosa, immagino- (dice Clare) è il momento in cui l'idea vaporosa e senza sostanza si concretizza in qualcosa di solido, materia nel mondo della materia” [48] .

Il regno dell'inganno e della magia evoca nella mente di Clare l'idea stessa dell'arte: “Circe, Viviane, Artemide, Atena, tutte le maghe del passato devono aver conosciuto questa sensazione, mentre trasformavano semplici uomini in creature favolose, rubavano i segreti dei maghi, piegavano gli eserciti: ah, guarda, ecco lì la cosa nuova. Chiamala corpo, guerra, alloro. Chiamala arte. La magia che riesco a creare adesso è una piccola magia differita. Lavoro tutti i giorni, ma non si materializza niente. Mi sento come Penelope che tesse e disfa la sua tela” [49] .

La solitudine di Clare accompagna il suo sconforto: non riesce ad avere un figlio con Henry. Il feto soffre di “cronoalterazione”, proprio come il padre, ed esce e rientra dal suo corpo provocandole un susseguirsi di aborti spontanei. I viaggi dipendono da situazioni affettive anche per il feto: solo la calma, la tranquillità della casa, una maggiore stabilità nei viaggi e l'aiuto di un professore-scienziato che Henry ha incontrato nel futuro permettono a Clare di portare avanti la gravidanza. Ormai ha un'unica preoccupazione..scegliere il nome della bambina che cresce dentro di lei.

 

 

Un incontro casuale

Henry compie un viaggio nel futuro e (casualmente) incontra la figlia Alba nella visita guidata alle scatole di Cornell. La sua gioia è condita dall'amarezza di sapere che morirà al quinto anno della figlia, come accadde per sua madre.

Alba ha lo stesso dono del padre, viaggia nel tempo, ma secondo il professore che la segue è un prodigio: ha la capacità di controllarsi quando sente che sta per “svanire”.

La sua cultura è piena: “Non mi insegnano molto a scuola, però leggo tutto sui primi strumenti, e l'Egitto” [50] , tema che rievoca L'Egypte de Mlle Cléo de Merode cours elementaire d'histoire naturelle di Cornell (1940) [51] . La bambina studia musica e suona il violino grazie agli insegnamenti del nonno musicista che le ha trasmesso la passione di famiglia. É bravissima anche nella forzatura delle serrature: è un'eredità del padre, utilissima per aprire le porte quando si compare nudi e si cercano dei vestiti per evitare l'arresto. L'idea della serratura richiama ancora una volta la piccola Alice e gli stratagemmi per aprire la porta che accede al Paese delle Meraviglie.

Henry torna nel presente da Clare svelandole il nome della bambina, Alba, prima luce del mattino, ma tace sulla scoperta della sua morte.

I viaggi di Henry diventano sempre più frequenti: il pensiero della morte gli causa alterazioni affettive che si traducono in spostamenti temporali. Si ritrova in mezzo alla neve, in inverno, e torna con i piedi ibernati. Non c'è rimedio: Henry è sottoposto all'amputazione dei piedi nella disperazione di Clare che sa quanto siano importanti per lui, per correre e spostarsi velocemente quando appare in un tempo parallelo.

La moglie gli regala un paio di ali simboliche: “le ali sono mute, con bordi frastagliati” [52] . La concezione artistica di Clare lega l'idea degli uccelli agli angeli, un'idea che deriva tanto dalla poesia di Rilke quanto dall'arte di Cornell: si trovano spesso riferimenti alle creature angeliche in Angel, cortometraggio del 1957, come nella trilogia [53] di found footages cornelliani degli anni Sessanta, dove gli angeli sono gli stessi bambini che compaiono nelle cartoline conservate nella corrispondenza personale dell'artista.

La concezione cattolica di Clare sul libero arbitrio si scontra con il mondo in cui vive da quando conosce Henry: sembra tutto predestinato e non può fare niente per cambiare il futuro. Non ha scelta.

La condizione fisica di Henry lo costringe su una sedia a rotelle che non può nemmeno portare con sé quando viaggia nel tempo. Si tratta di una concezione ben nota a Cornell: la malattia costringe il fratello Robert ad essere perennemente bloccato sulla sedia. Proprio questo aspetto porta l'artista a rappresentare il fratello come cubo fisso con la testa di una bambola nel Soap Bubble Set del 1936 [54] . L'opera è stata interpretata un monumento alla memoria della famiglia Cornell.

La staticità di Henry lo conduce alla morte quando, in una delle sue sparizioni, ricompare in mezzo ad un bosco e viene ferito accidentalmente da un proiettile sparato nella caccia al cervo.

La morte di Henry è inaccettabile per Clare. La sua arte si dipinge di sogno-evasione: “il sonno cancella tutte le differenze: allora e adesso, morti e vivi” [55] . É un'equiparazione che deve molto alle Shadow Boxes [56] , scatole delle ombre create da un artista funereo, Joseph Cornell.

Clare disegna a memoria il volto del marito tracciandone le linee sul foglio con una nostalgia che ricorda il mito d'origine della pittura narrato da Plinio. L'arte è la cattura di un'assenza: “i punti di riferimento che ho indicato sono come stelle nel cielo notturno color indaco della carta; la figura è una costellazione” [57] . L'immagine si riallaccia a diverse scatole cornelliane che evocano della sua passione per l'astronomia [58] .

Il ritratto di Henry, tracciato da Clare, ricorda quello di Cornell realizzato da Lee Miller nel 1933, Joseph Cornell or twelve Needles Dancing on the Point of an Angel [59] : “segno i punti culminanti e la figura diventa tridimensionale, un vascello di vetro” [60] .

Tutto quello che resta a Clare è una lettera di Henry che le descrive l'ultimo incontro, nel futuro, quando sarà anziana: non vuole che lei lo aspetti, ma le regala il segreto del giorno in cui si rivedranno oltre il tempo e oltre la morte.

L'amore tra Henry e Clare è la chiave per capire come la Niffenegger vada oltre Cornell: Henry è un viaggiatore solitario e Clare è la sua ancora. Sposarla non è solo il coronamento di una storia d'amore che dura oltre il tempo, ma è l'antidoto alla sua solitudine di viaggiatore. “Il nostro amore è stato il filo che mi ha guidato nel labirinto, la rete di sicurezza sotto il funambolo, l'unica cosa reale in questa mia strana vita di cui mi sia potuto fidare” [61] . Ecco perché la piccola Alba capisce il senso delle Aviaries. Verso la fine della sua vita anche Cornell si pentirà di essere stato così riservato [62] , di aver sognato più che vissuto soprattutto in amore.

Il libro si chiude con i versi dell'Odissea che narrano l'abbraccio tra Penelope e Ulisse finalmente a casa.




Bibliografia

D. ASHTON, A Joseph Cornell Album, New York 1974.

S. CIRILLO, G. GIGLIOZZI, Il Novecento letterario italiano,  Roma 2003.

R. COHEN, A Chance Meeting: Intertwined Lives of American Writers and Artists, 1854-1967, tr. It. a cura di S. Manferlotti, Un incontro casuale. Le vite intrecciate di scrittori e artisti americani, 1845-1967, Milano, 2004.

J. CORNELL, Joseph Cornell's Dreams, edited with an introduction and appendices by Catherine Corman, Cambridge 2007

J. S. FOER, A convergence of Birds:  Original Fiction and Poetry inspired by Joseph Cornell , New York, 2007³. 

R. KRAUSS, Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla Land Art, ed. ed it. A cura di E. Grazioli, Milano, 1998.

Joseph Cornell, catalogo della mostra a cura di K. McShine, (Museum of Modern Art , New York 1980), New York 1980.  

Joseph Cornell, catalogo della mostra a cura di K. McShine, (Palazzo Vecchio, Firenze 1981), Firenze 1981.

A. NIFFENEGGER, The Time Traveler's Wife (tr. It a cura di K. Bagnoli, La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo), Cles TN 2010²

A. NIGRO, Tra polimaterismo e polisemia: note sul collage surrealista, in “Collage/Collages. Dal Cubismo al New Dada, catalogo della mostra a cura di M.M. Lamberti e M.G. Messina, (Torino 2007-2008), Milano  2007, pp. 280-296.

 Joseph Cornell: Navigating the Imagination, catalogo della mostra a cura di L. Roscoe Hartigan, (Salem, Washington 2006 – 2007), Salem, Washington, London 2006.

E. ROVIDA, Lee Miller e Joseph Cornell: La Musa e L'Argonauta, “Bta”, n. 566, 20 giugno 2010 <http://bta.it/txt/a0/05/bta00566.html >

 A. SBRILLI, P. CASTELLI, Esplorazioni, estensioni, costellazioni. Aspetti della memoria in Joseph Cornell, “La Rivista di Engramma on line”, n. 70, marzo 2009, < www.engramma.it>.

C. SIMIC, J CORNELL, Dime-Store Alchemy: The Art of Joseph Cornell, (tr. it. a cura di A. Cattaneo, Il cacciatore di immagini. L’arte di Joseph Cornell) Milano 2005². 

D. SOLOMON, Utopia Parkway: the life and work of Joseph Cornell, Boston 2004.

B. M. STAFFORD, F. TERPAK, Devices of Wonder. From the world in a box to images on a screen, Los Angeles 2001. 

D. WALDMAN, Collage, Assemblage and the Found Object, London 1992.

D. WALDMAN, Joseph Cornell: Master of dreams, New York 2002.

N. WILLARD, The sorcerer’s apprentice: a conversation with Harry Roseman, assistant to Joseph Cornell, “Michigan Quarterly Review”, Volume XXXVIII, n. s. I, Winter 1999, pp. 37-56.





NOTE

[1]     D. HARE, Photo Essay, in D. ASHTON, A Joseph Cornell Album, New York, 1974, p. 224.

[2]     Joseph Cornell, catalogo della mostra a cura di Mc Shine (Palazzo Vecchio, Firenze 1981), Firenze 1981,  p.11.

[3]     A. NIFFENEGGER, The Time Traveler's Wife,  San Francisco 2003.

[4]     Audrey Niffenegger è docente al Columbia College e Interdisciplinary Book Arts MFA di Chicago.

[5]     R. COHEN, A Chance Meeting: Intertwined Lives of American Writers and Artists, 1854-1967 (tr. It. a cura di S. Manferlotti, Un incontro casuale. Le vite intrecciate di scrittori e artisti americani, 1845-1967), Milano 2004.

[6]     J. S. FOER, A Convergence of Birds:  Original Fiction and Poetry inspired by Joseph Cornell , New York 2007³.

[7]     J. CORNELL, Joseph Cornell's Dreams, edited with an introduction and appendices by Catherine Corman, Cambridge 2007, p.121

[8]     A. NIFFENEGGER, The Time Traveler's Wife (tr. It a cura di K. Bagnoli, La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo), Cles TN 2010², p. 367.

[9]     Ibidem

[10]   Ibidem

[11]   C. SIMIC, J CORNELL, Dime-Store Alchemy: The Art of Joseph Cornell, (tr. it. a cura di A. Cattaneo, Il cacciatore di immagini. L’arte di Joseph Cornell) Milano 2005².

[12]   SIMIC 2005, p. 17.

[13]   NIFFENEGGER 2010, p. 9.

[14]   SIMIC 2005, p. 112.

[15]   NIFFENEGGER 2010, p. 11.

[16]   SIMIC 2005, p. 107.

[17]   Ivi, p.  42

[18]   Ivi, p. 43

[19]   A. SBRILLI, P. CASTELLI, Esplorazioni, estensioni, costellazioni. Aspetti della memoria in Joseph Cornell,  La Rivista di Engramma on line” n. 70, marzo 2009, <www.engramma.it >.

[20]   NIFFENEGGER 2010, p. 12.

[21]   Ivi, pp. 29-30.

[22]   Ivi, p. 15.

[23]   SIMIC 2005, p. 68.

[24]   NIFFENEGGER 2010, p. 19.

[25]   Ivi, p. 23.

[26]   Ivi, p. 33.

[27]   Ivi, p. 35.

[28]   Joseph Cornell 1981, p. 13.

[29]   NIFFENEGGER 2010, p. 35.

[30]   Ivi, p 33.

[31]   S. CIRILLO, G. GIGLIOZZI, Il Novecento letterario italiano,  Roma 2003, p.78.

[32]   D. WALDMAN, Joseph Cornell : Master of dreams, New York 2002, p.124.

[33]   NIFFENEGGER 2010, p. 118.

[34]   Ivi, p. 218.

[35]   SIMIC 2005, p. 34.

[36]   NIFFENEGGER 2010, p. 42.

[37]   Ivi, p. 193.

[38]   SIMIC 2005, p. 23.

[39]   NIFFENEGGER 2010, p. 262.

[40]   Ivi, p. 76.

[41]   Ivi, p. 29.

[42]   Joseph Cornell 1981, p. 13

[43]   NIFFENEGGER 2010, pp. 275-276.

[44]   Ivi, p. 276.

[45]   Ivi, p. 274

[46]   Joseph Cornell 1981, p. 13.

[47]   SIMIC 2005, p. 116.

[48]   NIFFENEGGER 2010, p. 274.

[49]   NIFFENEGGER 2010, p. 274.

[50]   Ivi, p. 370.

[51]   SIMIC 2005, p. 40.

[52]   NIFFENEGGER 2010, pp. 455- 456.

[53]   WALDMAN, Collage, Assemblage and the Found Object, London 1992, p. 206.

[54]   SIMIC 2005, p. 92.

[55]   NIFFENEGGER 2010, p. 485.

[56]   R. KRAUSS, Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla Land Art (ed. it. A cura di E. Grazioli), Milano 1998, p. 137.

[57]   NIFFENEGGER 2010, p. 498.

[58]   B. M. STAFFORD, F. TERPAK, Devices of Wonder. From the world in a box to images on a screen, Los Angeles 2001, p. 283.

[59]   E. ROVIDA, Lee Miller e Joseph Cornell: La Musa e L'Argonauta, “Bta”, n. 566, 20/06/2010, <http://bta.it/txt/a0/05/bta00566.html >

[60]   NIFFENEGGER 2010, p. 498.

[61]   Ivi, p. 487.

[62]   SIMIC, p. 21.








 

Risali



BTA copyright MECENATI Mail to www@bta.it