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Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese: una recensione
 

Lara Scanu
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 4 Gennaio 2018, n. 852
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Area Mostre

Ha aperto il 14 ottobre e terminerà il 7 gennaio 2018 la retrospettiva dedicata al grande artista ferrarese secentesco Carlo Bononi, tesa a riportare alla luce una parte così importante del Seicento ferrarese, periodo generalmente offuscato dalla mitica stagione della Ferrara estense rinascimentale e ospitata nella meravigliosa cornice del Palazzo dei Diamanti a Ferrara.

L’artista, che compì viaggi di studio a Roma, Bologna, Parma, Verona e Venezia, ci viene riferito come allievo del Bastarolo. La meta romana, così come riportato dal Baruffaldi, che riferisce di una improbabile permanenza nella città eterna dell’artista di due anni e qualche mese, fu senz’altro fondamentale e determinante: il Bononi conobbe, studiò ed inserì nel panorama artistico ferrarese le innovazioni apprese dalla visione della pittura del Caravaggio, dei Carracci e perfino di Simon Vouet, dai quali fu senz’altro colpito.

Carlo Bononi fu celebre pittore del suo tempo: artista prolifico, abile disegnatore, riconoscibile per la sua particolare abilità nel rendere in pittura i più reconditi stati dell’animo umano, restituendo un’emozionalità intensa e, al tempo stesso elegante: ben presto la sua fama, così come avvenne per Michelangelo Merisi, venne inabissata dalla critica dapprima razionalista, poi romantica, sebbene fosse famoso tra i viaggiatori, che descrivono le sue opere con parole di stima ed ammirazione, descrivendo le sue figure, talvolta, in termini di sensualità: poetica, quanto realistica, la descrizione del modus pittorico dell’artista scaturito dalla visione degli affreschi di quello che può essere definito il suo capolavoro, le opere pittoriche per Santa Maria in Vado, che nel 1622 Tito Prisciani, priore della chiesa, lodò così: «Bononi merita di essere stimato perché li colori che lui adopera sono impastati di cuore liquefatto».

Le sue figure, dalle linee sinuose e dai particolari chiaroscuri, si configurano come una somma tra l’ideale e il reale, tanto da essere definito da Guido Reni «pittore non ordinario» dal «fare grande e primario», dotato di «una sapienza grande nel disegno e nella forza del colorito».

Famoso per i suoi Cenacoli e per i suoi dipinti dai soggetti sacri, che i viaggiatori europei ed americani tra XIX e XX secolo definirono simili e discendenti dalle opere di Paolo Veronese, venne definito anche il Tintoretto dei ferraresi e destò commozione nell’animo di Guercino, che molto, insieme a Guido Reni, disse di dovere al maestro ferrarese, l’esposizione ha il compito di mettere a nudo anche il lato profano della sua produzione, come è possibile vedere nel celeberrimo Genio delle arti, conosciuto in più redazioni.

La mostra, che si sviluppa in sette sale, ripercorre la carriera dell’artista e i problematici snodi critici e documentari che ha offerto e tuttora offre, aprendo una finestra sulle brillanti ed emozionanti creazioni del maestro ferrarese, poste in confronto con le opere dei maestri contemporanei, al fine di restituire al Bononi, con l’attenta osservazione dei dettagli più minuti, il suo posto nell’Olimpo dei pittori italiani del XVII secolo, ruolo riconosciuto dapprima dal Lanzi e dal Burckhardt e poi ribadito da Venturi, Longhi ed Emiliani, che all’artista dedicò l’unica monografia esistente nel 1962.

L’allestimento, grazie a dei light box che riproducono varie testimonianze del tempo vissuto da Carlo, dalla riproduzione del corteo che accompagna Clemente VIII a Ferrara disegnato dal Tempesta, ai progetti dell’Aleotti, fino ad arrivare alle scoperte scientifiche e alla narrazione della peste di manzoniana memoria, affiancata alla meravigliosa opera viennese, realizzata proprio in occasione della fine dell’epidemia nel 1632, aiuta lo spettatore ad entrare nella spettacolarità dei dipinti esposti, anche grazie all’utilizzo di tende, che riproducono secondo le modalità del  monocromo brani della pittura murale bononiana, presente nell’esposizione grazie ad un monitor touch screen che consente ai visitatori di vedere capillarmente i dipinti di Santa Maria in Vado.

All’interno del catalogo, edito da Ferrara Arte, oltre ad un organizzato apparato documentario che riferisce tutti i dati archivistici emersi dalle ricerche compiute proprio in occasione della mostra, i saggi critici dimostrano la ricostruzione del percorso artistico di Carlo Bononi in tutti i suoi aspetti, dalla pittura sacra, per cui è più conosciuto, alla pittura in piccolo per i collezionisti, all’attività disegnativa, fino alle oscurità biografiche e documentarie, risiedenti in particolare nella data di nascita, nella sua formazione, problematica quanto affascinante, e nel viaggio a Roma tanto celebrato dai biografi.

L’eterodossia delle vicende di questo pittore, amato e poi perduto per poi essere oggi recuperato, invita vedere da vicino le opere di questo grande artista, dai lumi e dalla teatralità stupefacente.

 

 

Bibliografia essenziale sul pittore in ordine cronologico

 

 

Baruffaldi 1697-1730, ed. 1844-46

G. Baruffaldi, Vite de’ pittori e scultori ferraresi, Ferrara 1844-46

 

Brisighella 1700 – 1735, ed. 1991

C. Brisighella, Descrizione delle pitture e sculture della città di Ferrara, 1700 – 1735 ca., ed. cons. a cura di M. A. Novelli, Ferrara 1991

 

Goethe 1986

J. C. Goethe, Reise durch Italien im Jahre 1740, Monaco 1986

 

Lanzi 1795

L. Lanzi, Storia pittorica dell’Italia, Venezia 1795, ed. cons. a cura di M. Capucci, Firenze 1974

 

Gaye 1839

J. W. Gaye, A. von Reumont, Carteggio inedito d’artisti dei secoli XIV, XV, XVI, Firenze 1839

 

Burckhardt 1855, ed. 1908

J. Burckhardt, Der Cicerone: Eine Anleitung zum Genuss der Kunstwerke Italiens, Basilea 1855, ed. cons. The Cicerone; an art guide to painting in Italy, for the use of travellers and students, Londra 1908

 

Laderchi 1857

C. Laderchi, La pittura ferrarese; memorie del conte Cammillo Laderchi, Ferrara 1857

 

Brownell Jameson e Eastlake 1864

A. Brownell Jameson, E. Eastlake, The history of our Lord, as exemplified in works of art, Londra 1864

 

Cittadella 1870

L. N. Cittadella, Memorie storiche, monumentali, artistiche del Tempio di San Francesco in Ferrara, Ferrara 1870

 

Venturi 1882

A. Venturi, La regia galleria estense, Modena 1882

 

Gruyer 1897

G. Gruyer, L’art ferrarais à l’époque des princes d’Este, Parigi 1897

 

Venturi 1933

A. Venturi, Storia dell’Arte italiana, vol. IX, parte VI, Milano 1933

 

Longhi 1934, ed. 1956

R. Longhi, Officina Ferrarese, Roma 1934, Ampliamenti, 1940, Nuovi Ampliamenti 1940 – 1955, ed. cons. Firenze 1956

 

Volpe 1959

C. Volpe, Per il primo tempo di Carlo Bonone, in Arte antica e moderna, 1959, 5, pp. 79-81

 

Voss 1962

H. Voss, Il "Genio delle Arti" di Carlo Bonone, in Antichità Viva, 1, 1962, 4, pp. 32 – 35

 

Emiliani 1962

A. Emiliani, Carlo Bononi, Ferrara 1962

 

Schleier 1972

E. Schleier, More drawings of Carlo Bononi, in Master drawings, 10, 1972, pp. 363-378

 

Novelli 1984

M. A. Novelli, Nuovi accertamenti cronologici per Carlo Bononi, in Musei ferraresi, 13/14, 1984, pp. 127-132

 

Ficacci 1993

L. Ficacci, L’ opera ferrarese di Carlo Bononi e del Guercino, in La pittura in Emilia e in Romagna, a cura di J. Bentini e L. Formari Schianchi, 2, Milano, 1993 pp. 274-299

 

Benati 2014

D. Benati (cur.), Guercino e la musica: opere di Carlo Bononi, Guercino e Cesare Gennari, catalogo della mostra: Cento, Salone di Rappresentanza della Cassa di Risparmio di Cento, 24 gennaio - 9 marzo 2014, Cento, 2014

 

 

Maggiori informazioni

 

CARLO BONONI
L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese


Ferrara, Palazzo dei Diamanti
14 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018

 

Mostra a cura di Giovanni Sassu e Francesca Cappelletti, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara in collaborazione con Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara.

 

Informazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
http://www.palazzodiamanti.it

 

Catalogo edito da Ferrara Arte

 



PDF

Fig. 1
Carlo Bononi, Angelo custode,
ca. 1625-1630, olio su tela, cm 240 x 141,
Ferrara, Pinacoteca Nazionale.
Su concessione del MiBACT.

Fig. 2
Carlo Bononi, Trinità adorata dai Santi,
1616-1617,
Ferrara, chiesa di Santa Maria in Vado.

Fig. 3
Carlo Bononi, Genio delle Arti,
ca. 1620, olio su tela, cm 120,5 x 101,
Collezione Lauro.

Fig. 4
Carlo Bononi, Annunciazione,
1611, olio su tela, cm 286 x 196,
Gualtieri (RE), Santa Maria della Neve.



Contributo valutato da due referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista

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