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Expo Milano 2015: Paesaggio protagonista  

Giulia Mondolfi
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 21 Ottobre 2014, n. 736
http://www.bta.it/txt/a0/07/bta00736.html
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Area Architettura
Per la prima volta dal 1851 in un’esposizione universale il paesaggio si sostituisce alle grandi architetture e diventa emblema, protagonista, monumento vivo. L’attenzione del pubblico dovrà essere in primo luogo colta, non dalla monumentalità dell’architettura, bensì dalla maestosa armonia degli elementi naturali.

Il progetto paesaggistico di Expo 2015 parte da un’attenta analisi dello stato di fatto e si pone l’ambizioso obiettivo di risanare, secondo criteri ben precisi, il sito prescelto. Vengono individuati e reinterpretati, secondo una coscienziosa lettura, i caratteri identitari dell’area, la cui chiave è il paesaggio agricolo risultato del mosaico dei campi coltivati e del reticolo di canali e rogge. Si analizzano le risorse naturali, (acqua, suolo, vegetazione) e i valori storico-culturali del territorio. Ci si ricollega in tal modo alle tematiche fondanti di Expo 2015, al tema della nutrizione, in questo caso interpretato in senso paesaggistico, grazie ad un’indagine sul rapporto tra uomo e natura.


Il progetto del verde di Expo 2015 è estremamente ambizioso e, in linea con i principi di sviluppo sostenibile, si prefigge di andare oltre la temporaneità dell’evento contribuendo a riqualificare il territorio in modo permanente: giocando così un ruolo determinante nel futuro rapporto città-campagna. Con più di 280.000 mq di aree verdi, 10.000 piante e 250 specie vegetali differenti si mira a generare nuove relazioni con il contesto ed innescare mutazioni virtuose, a lungo termine, rispetto alla temporaneità dell’evento stesso. Intervento unico che s’inserisce in un contesto di pianificazione più ampio volto a limitare la frammentazione del territorio. ExpoMilano 2015 costituisce, quindi, in linea con l’iniziativa promossa dalla Comunità Europea “Infrastrutture verdi, rafforzare il capitale naturale in Europa”, un’occasione per risanare le cicatrici di una porzione di territorio, per ridare al paesaggio un disegno d’insieme. Il progetto paesaggistico si può definire come un tassello di green infrastructure, un punto strategico, un anello di congiunzione dei sistemi d’acqua, verde e reti di mobilità dolce periurbane e regionali. Il verde di Expo 2015 diventerà un nodo fondamentale di ricongiunzione tra parti della città attualmente isolate dalle infrastrutture, importante punto di congiunzione per la rete dei percorsi ciclopedonali intercomunali e provinciali, creando nuovi elementi di collegamento col territorio circostante, ( passerella cascina Merlata, passerella Fiera e piste ciclabili di congiunzione con il canale Villoresi e con l’area Stephenson-Sacco).


Per quanto concerne prettamente il progetto paesaggistico di Expo possiamo riassumere gli elementi fondamentali in due gruppi: il primo riguardante il nuovo canale in fase di realizzazione che abbraccia l’isola di Expo ed il secondo che comprendente gli 8 ambiti paesaggistici.


Perno dell’intero progetto paesaggistico è il nuovo canale, in fase di realizzazione: filtro verde tra l’area espositiva e l’esterno. Le funzioni svolte sono molteplici: recupero delle aree degradate, mitigazione visiva mediante il mascheramento delle infrastrutture esistenti e degli edifici, diminuzione dell’impatto acustico e dell’afflusso di polveri inquinanti, oltre a tutti i benefici intrinseci delle fasce boschive, (miglioramento del microclima, protezione dai venti, incremento della biodiversità e creazione di habitat-rifugio).


La progettazione paesaggistica degli spazi verdi dell’esposizione è suddivisa in otto “Ambiti” sulla base delle diverse caratteristiche funzionali e delle scelte che ne contraddistinguono la fruizione. Nel sito di Expo2015 sono, infatti, in via di realizzazione diverse tipologie paesaggistiche; ognuna con caratteristiche specifiche, con una tematica differente che declina in modi diversi attività, flussi e comportamenti lungo direttrici di orientamento e di scoperta. E’ giusto ricordare che tutte sono relazionate tra loro al fine di costruire un percorso unitario che sia e piacevole e motivo di riflessione per il visitatore.






BIBLIOGRAFIA

Monique Mosser, Georges Teyssot, L’architettura dei giardini d’Occidente dal Rinascimento al Novecento, Venezia, Mondadori Electa, 2005.

Franco Panzini, Progettare la Natura, Bologna, Zanichelli, 2005.

Agnese Dionisio, Dal paesaggio alla città Teorie e Progetti in Europa, Milano, Libreria CLUP, 2006.



SITOGRAFIA

http://www.expo2015.org

http://www.expo.rai.it









 

Contributo valutato da due referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista

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