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Apre la Fondazione Bisazza per il Design e l'Architettura Contemporanea  
Guido Faggion
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 20 Giugno 2012, n. 652
http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00652.html
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Area Musei

L'8 giugno ha aperto al pubblico la nuova Fondazione Bisazza per il Design e l'Architettura Contemporanea a Montecchio Maggiore, nei pressi di Vicenza.

L'istituzione culturale nasce come spazio espositivo  per raccogliere opere ed istallazioni di designer e architetti contemporanei che, nel corso degli ultimi vent'anni, hanno pensato ad applicazioni inedite del mosaico per l'azienda Bisazza, leader mondiale del mosaico in vetro. Un progetto di museo e istituzione privata dal respiro internazionale che intende promuovere l'architettura e il design. Per il suo esordio la fondazione presenta la propria collezione permanente e ospita la mostra “John Pawson - Plain Space” dedicata al lavoro del designer inglese, conosciuto per il suo approccio minimalista al design e all'architettura.

La Fondazione Bisazza ha sede negli storici stabilimenti dell'azienda Bisazza, un classico esempio di eccellenza italiana nel mondo che opera nel campo del mosaico in vetro. Oggi Bisazza è uno dei brand di lusso più autorevoli nell'ambito del design e leader mondiale nella produzione del mosaico in vetro per la decorazione di interni ed esterni. Fondata nel 1956 da Renato Bisazza, ingegnere con la passione per il vetro di Murano che, dopo un'esperienza nel campo dell'artigiatato e del mosaico, intuisce le potenzialità del settore e trasforma la produzione del mosaico dalla scala artigianale a quella industriale. La fortunata intuizione, anche grazie al boom economico degli anni Sessanta, porta a far conoscere l'azienda anche all'estero e iniziano le prime importanti commesse per il rivestimento di interi palazzi in Italia, Francia e Giappone. Negli anni Settanta l'azienda affina la tecnica di produzione del mosaico, ma la svolta importante sarà poi negli anni Ottanta quando viene introdotta la figura del direttore artistico che inserisce l'uso del mosaico decorativo nel design. Una scelta innovativa che ha affidato la direzione artistica dell'azienda a designer, architetti e aritsti come Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Ettore Sottsass, Jaime Hayon, Marcel Wanders, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Studio Job, Patricia Urquiola, Tord Boontje.

Inizia da Mendini il primo nucleo di opere che andranno nel tempo a costituire la collezione permanente dell'azienda. Uno spirito che ha portato come naturale conseguenza all’istituzione della Fondazione Bisazza che negli oltre 6000 metri quadrati di spazio industriale, riqualificato dall’architetto Carlo Dal Bianco, ospita la sua collezione permanente e in 1000 metri quadrati ospita esposizioni temporanee. Non necessariamente legata al mosaico, la nuova fondazione, interamente finanziata dalla generosità dell'azienda Bisazza, si affaccia nel panorama nazionale con l'intento di interagire con prestigiose istituzioni internazionali ed offrire una proposta culturale di livello legata al design e all’architettura.

In un momento non esattamente felice dal punto di vista economico, sorprende sempre l'affacciarsi di nuove istituzioni culturali, tanto meglio private, in un nordest fortemente caratterizzato dallo sviluppo industriale, quasi incontrollato, molto spesso visto carente di valori culturali e schiavo del “Dio Denaro”. Ma quali motivi hanno spinto un'azienda ad investire nella cultura con il proprio know how, lontano dai grandi asset nazionali della cultura ? Sicuramente il tutto è riconducidbile ad una propensione al fare cultura come momento di sviluppo aziendale e di crescita comune del territorio. La famiglia Bisazza aveva da tempo nel cuore la creazione di questo progetto sapendo bene  come la ricerca e la cultura possano diventare  uno stimolo anche economico, dell'azienda e del territorio. 

Una scelta che si allontana dai grandi flussi turistici e culturali nazionali per scegliere una città di provincia con un progetto dal valore sicuramente internazionale che si rivelerà una scelta vincente.
Una scelta che lega l’istituzione alla sede storica degli stabilimenti Bisazza senza snaturare la nuova istituzione dal suo contesto, dando così senso e consenso all’istituzione e allo stabilimento in un rapporto simbiotico.
Una scelta che preavvisa il fiorire di nuove iniziative culturali nella città di Vicenza anche grazie al recupero della Basilica Palladiana e alla sua trasformazione in spazio espositivo che già da quest’anno ospiterà importanti mostre, nonché alla realizzazione del Museo del Palladio.
Una scelta per nulla insensata che si inserisce in un territorio e nella città di Vicenza, patrimonio dell'Unesco, che racchiude mille tesori che recano la firma del grandioso architetto Andrea Palladio, inestimabili tesori di architettura che ben potranno dialogare con le proposte culturali della fondazione.

Una nuova realtà è nata nel panorama culturale italiano che indaga la ricerca legata all’architettura e al design, che ha saputo investire sul proprio capitale aziendale e patrimonio concreto: la creatività.

 

 

John Pawson - Plain Space


Per l'inaugurazione del proprio centro espositivo temporaneo la Fondazione Bisazza presenta per la prima volta in Italia la mostra che ripercorre la carriera dell'architetto e designer inglese, proveniente dal Design Museum di Londra.

La mostra, “John Pawson - Plain Space”, si compone di tre sezioni. La prima sezione raccoglie una selezione di gigantografie di alcuni dei lavori più significativi di John Pawson, quali il Sackler Crossing a Londra e il Monastero Cistercense di Novy Dvur nella Repubblica Ceca. Una panoramica completa e esaustiva sui progetti di John Pawson dagli anni Ottanta ad oggi, attraverso bozzetti, prototipi e oggetti personali provenienti dai suoi archivi e disposti su due lunghi tavoli paralleli di sedici metri ciascuno. La seconda sezione è composta da video dedicati ai suoi maggiori progetti tra cui anche la scenografia per la Royal Opera House di Londra nel 2006. La terza ed ultima sezione presenta l’installazione “1:1” (“One to One”), l'opera site-specific disegnata da Pawson per la Fondazione Bisazza che andrà ad arricchire la collezione permanente.
1:1 è una struttura di forma ovale di grandi dimensioni rivestita completamente da migliaia di piccole tessere di mosaico di vetro componendo uno spazio fisico e mentale dove fermarsi e meditare, illuminati da un fascio di luce che penetra da una fessura netta nel soffito.

Con questa opera Pawson si è confrontato per la prima volta con il mosaico attingendo alla tradizione storica del mosaico: piastrelle di colori in gradazione creano sfumature di luce e ombra utilizzando il bianco in tutte le sue varianti, cambiando la percezione visiva di uno spazio tridimensionale. Uno spazio che i visitatori possono godere per la semplice percezione della luce e delle proporzioni. Pawson basa il suo lavoro sull'assunto che il primo legame che si instaura con un'opera o una mostra è di carattere emozionale e quindi dovrebbe essere in grado di suscitare dei forti sentimenti. Come conseguenza di questa autentica esperienza, i visitatori dovrebbero poter uscire dallo spazio espositivo con una più chiara comprensione dei temi che hanno motivato e strutturato il lavoro di Pawson negli ultimi trent'anni.

 

 

 

 

Fondazione Bisazza
Viale Milano, 56
36075 Montecchio, Vicenza
http://www.fondazionebisazza.it

John Pawson - Plain Space
8 Giugno – 29 Luglio 2012
mercoledì – domenica, ore 11-18
Ingresso gratuito          


Comitato Direttivo Fondazione Bisazza
Presidente: Piero Bisazza
Vicepresidente: Rossella Bisazza
Direttore esecutivo: Maria Cristina Didero

Advisory Board Fondazione Bisazza

Alessandro Mendini – Architetto e Designer
Alexander von Vegesack - Chairman di Vitra Design Museum
Hervé Chandès – Direttore della Fondation Cartier pour l'Art Contemporain
Guta Moura Guedes – Direttrice di Experimenta Design
Stefano Casciani – Direttore/Editore Disegno: la nuova cultura industriale














Fondazione Bisazza, Entrata

Fig. 1
Fondazione Bisazza, Entrata
Foto Alberto Ferrero

Fondazione Bisazza, Patio

Fig. 2
Fondazione Bisazza, Patio
Foto Ottavio Tomasini

Fondazione Bisazza, Patio

Fig. 3
Fondazione Bisazza, Patio
Foto Andrea Resmini

Alessandro Mendini, Mobili per Uomo

Fig. 4
ALESSANDRO MENDINI, Mobili per Uomo, 1997-2008
Foto Ottavio Tomasini

Poltrona di Proust Monumentale

Fig. 5
ALESSANDRO MENDINI, Poltrona di Proust Monumentale, 2005
Foto Alberto Ferrero

Ettore Sottsass, Ritrovati frammenti di Mosaico

Fig. 6
ETTORE SOTTSASS, Ritrovati frammenti di Mosaico, 2005-2006
Foto Ottavio Tomasini

Jet Set

Fig. 7
JAIME HAYON, Jet Set, 2008
Foto Ottavio Tomasini

Pixel Ballet

Fig. 8
JAIME HAYON, Pixel Ballet, 2007
Foto Alberto Ferrero

Bisazza Motel

Fig. 9
MARCEL WANDERS, Bisazza Motel, 2004
Foto Alberto Ferrero

Bagnanti intelligenti e Divano a Mare

Fig. 10
SANDRO CHIA, Bagnanti intelligenti, (2002) e Divano a mare (2003)
Foto Ottavio Tomasini

Buon Viaggio e Buona Fortuna

Fig. 11
MIMMO PALADINO, Buon Viaggio e Buona Fortuna, 2006
Foto Ottavio Tomasini

Silver Ware

Fig. 12
STUDIO JOB, Silver Ware, 2007
Foto Alberto Ferrero

By Side

Fig. 13
PATRICIA URQUIOLA, By Side, 2006
Foto Alberto Ferrero

Love Over All

Fig. 14
FABIO NOVEMBRE, Love Over All, 2003
Foto Ottavio Tomasini




Foto cortesia della Fondazione Bisazza

Contributo valutato da due referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista

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