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Gustavo Maestre. Sciamanesimo e pittura nomade  
Giuseppe Carrubba
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 15 Settembre 2008, n. 505
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Area Artisti

Gustavo Maestre è un artista che si presenta con una pratica pittorica contrassegnata da un alto valore espressivo. La sua opera attinge ad un pittoricismo coloristico che trova origine nelle sue radici culturali legate all'arte latino-americana.
L'artista si serve dei linguaggi antichi del di-segno, della pittura e della scultura elaborati con stimoli provenienti non solo dalla realtà del mondo contemporaneo, ma anche da elementi mentali della coscienza di un progetto che non vuole avere soltanto esiti retinici, artificiali o narrativi.
Un progetto che cerca di sviluppare una riflessione sul presente e sul futuro attraverso forme e riferimenti personali, sociali e culturali.
Le ragioni costitutive del suo operare rivelano un "lavoro dentro" che si esprime nel concetto di labirinto come percorso di ricerca e sostanza di una pittura che manifesta il piacere di sé nell'accumulo e nella sovrapposizione di segni e indizi: l'opera diventa la mappa del nomadismo e dello spostamento progressivo.

La pratica creativa si basa su un risultato formale di opulenza, con uno sviluppo dell'opera in rapporto al suo movimento interno, e sul possesso dei suoi limiti da parte dell'artista e del suo superamento. L'opulenza si afferma anche nell'idea di un'arte intesa come produzione di catastrofe mediante la poetica della discontinuità e dell'equilibrio precario che si contrappone ad un sistema culturale dominato dal "principio dell'omologazione linguistica".

Secondo il pensiero di Gustavo Maestre, in questo processo di deconcentrazione e bisogno di catastrofe, l'opera d'arte assume un potere simbolico e sciamanico rispetto alle rotture e agli equilibri del sistema ideologico, politico e religioso, stabilendo un rapporto ed un valore metafisico con la realtà.
L'artista è come uno sciamano che si stacca dall'ordine profano dell'esistenza e lo mette in contatto con la sfera del simbolico e del sacro, entra in rapporto con altre realtà e fa assumere all'arte un potere taumaturgico, magico e liberatorio. Egli dà luogo, in tal modo, all'esercizio e alla tecnica dell'estasi e rivolge la propria opera a favore degli individui che ne hanno bisogno.
Questa vocazione, che presuppone facoltà particolari e caratteri muliebri, propri della condizione dell'artista, capace "di raggiungere gli dèi", nasce dall'intuizione espressiva, attinge al profondo e porta all'arte immediatezza estetica con una pittura concreta e pervasa da misticismo sensuale.

Nell'opera di Gustavo Maestre l'estetica del frammento e del nomadismo pittorico trascina dentro di sé molteplici riferimenti che passano dal privato al sociale e si trasformano in segni di sedimentazione simbolica. Il nomadismo è da intendere come una particolare condizione che l'artista assume rispetto a qualsiasi etica da privilegiare, in quanto dedito a seguire percorsi non pianificati, secondo un processo mentale e materiale di libertà e di istantaneità.

Il progetto pittorico e nomade dell'artista nasce da estensioni dell'immaginario individuale e collettivo che danno valore e intensità all'opera.
Nello spazio interno dell'opera l'artista regola con potere demiurgico la metafisica interna che la presiede. L'opera si sostanzia e dichiara il proprio apparire: materia e forma, pittura e segno ne stabiliscono la grammatica della visione. Questa pratica, che si può anche definire di attraversamento simbolico e culturale, rappresenta anche la messa in discussione del proprio io per inserirsi in altre prospettive e possibilità espressive, accettando e inglobando le realtà locali all'interno di un rapporto dialettico e non omologante rispetto alla realtà globalizzate. All'idea di unità, di standardizzazione e di globalizzazione, nella cultura contemporanea si contrappone una ricerca di identità che rinforza sia l'individualità che il concetto, politico e  culturale, di provenienza geografica e di etnia.

Dagli anni Ottanta in poi l'arte della neo-avanguardia, rispetto alla teoria evoluzionistica dell'arte d'avanguardia basata sul concetto ideologico del linguaggio, ha affermato una nuova operatività rinnovandosi attraverso la storia e la cultura, sperimentando una coerenza interna rispetto alla semplice realtà esterna. In questo senso l'arte non è più progressista, idealista o ideologizzata, ma progressiva in rapporto al suo farsi e alla sua ricerca. Le poetiche si sono moltiplicate, i linguaggi e i mezzi espressivi si sono mescolati all'interno di uno spazio dalla realtà multiforme e globalizzata.
«La nostra epoca di inizio terzo millennio è attraversata dal doppio estremismo della globalizzazione e tribalizzazione, omologazione e individuazione» 1.

Il valore dell'arte risiede anche in Maestre sia nell'individualità che nella pluralità di soggettività, inserendosi nella poetica di un lavoro antropologico che frantuma i linguaggi, contrapponendosi a quei sistemi sovrastati da ideologie totalitarie.

La sua pittura si afferma come un naufragio di forme e segni che contengono riferimenti personali, sociali e culturali dove il carattere etnico delle citazioni e degli oggetti produce l'estetica delle antinomie e dello scarto. Una pittura visionaria e labirintica dalla forte capacità metaforica attraverso il gusto della mescolanza, del meticciato e del kitch.

L'esperienza artistica è un'esperienza laica che rivela i suoi equilibri precari, il conflitto e la rottura, l'irriducibilità del frammento prodotto dalla realtà nel suo farsi.
La radice di questo percorso trova i suoi punti di riferimento poetico e stilistico nell'Espressionismo astratto, nel Nuovo realismo e nella cultura della strada in rapporto all'esperienza grafica dei murales e dei graffiti urbani.
Il concetto che si sviluppa è quello di un'arte che si occupa di segni e di oggetti per stabilire relazioni mobili tra loro, al fine di trasfigurarli in un'altra realtà in cui cultura "alta" e cultura "bassa" si fondono.
L'artista utilizza la pratica pittorica come strumento e non come fine a se stessa. Questa pratica si afferma mediante un processo di assemblaggio di diversi elementi, figurativi e astratti, mentali ed organici. La materia pittorica ed extrapittorica viene combinata nella superficie del quadro rispondendo ad energie interiori che ne regolano la composizione.

La pennellata, la sbavatura del colore, la libertà di collocare gli elementi fuori da qualsiasi riferimento naturalistico affermano l'idea di un'arte che aderisce alle cose e al proprio tempo.
Si afferma così un fare pittorico come ripetizione e spostamento che riproduce l'immagine di un microcosmo dove non esiste stasi ma una dinamica di relazioni.

La produzione della sua opera si qualifica così con una modalità quasi barocca di sapore squisitamente New Dada, dove mescolanze di segno e calligrafie convivono con pennellate di colore vivace in sintonia con l'energia e il gesto dell'action-painting.

Qualità visive e tattili si trovano all'interno di un lavoro dove la presenza fisica di oggetti, collage, pittura, materia e testi definisce il significato poetico e lo scopo critico.
L'arte è rivelazione, emergenza, rivelazione difficile e irrequieta in un tempo inquieto come quello che stiamo vivendo oggi, la sua comprensione dipende dalle possibilità che abbiamo di predisporci ad un'esperienza intellettuale, percettiva e perfino emozionale.
Nella creazione del proprio universo simbolico l'artista si impadronisce delle suggestioni della cronaca e della storia, destinandole ad usi artistici e alternativi, per elaborare, metaforizzare e sublimare la rabbia e l'angoscia del passato e del presente rispetto alla passività del mondo occidentale.

L'arte come protesta ha profonde radici nella gestualità espressionista. L'effetto più immediato, per esempio, dell'Espressionismo astratto fu la sua tendenza al self-containment, all'interno di questa struttura gli artisti abbandonarono le associazioni surrealiste per abbracciare le suggestioni della pennellata sulla tela a favore di una esperienza unica e una visione personale.

Tutto ciò dà origine ad una serie di soluzioni individuali per farci vedere la realtà con occhi nuovi. In quale altro modo allora si può esprimere la realtà ? Un'altra esperienza particolarmente sintomatica per comprendere la formazione di Maestre è stata quella del Neorealismo e della poetica dell'oggetto. Questo linguaggio trae tutto il suo vocabolario dal realismo sociale contemporaneo. Gli oggetti quotidiani e banali attraverso la quantità, la ripetizione e l'accumulazione diventano mezzi espressivi e comunicativi di significati, affascinanti perché ci rimandano allo scambio sociale, agli aspetti dinamici della nostra civiltà, all'industria e alle pubbliche relazioni.

La storia di oggetti e immagini reali, il cosiddetto "prelievo" pop, ha interessato diversi artisti durante tutto il Novecento, come Picasso e Braque, che hanno mescolano oggetti e scritte, Schwitters con le sue operazioni dadaiste, fino ad arrivare a Dine e Rauschenberg.
Maestre usa nei suoi quadri oggetti e serigrafie che diventano un'altra pelle della pittura, a volte si amalgamano e sono un prolungamento della materia, altre volte emergono stabilendo una relazione tra pittura e segno. Questi acquistano una nuova vita, nell'integrazione di forma e colore, rivelano nel quadro altri significati allontanandosi da ogni presenza esistenziale, per affermare il loro valore nella potenza visiva dell'immagine.

L'arte di Gustavo Maestre ci appare sospesa tra brandelli di immagini all'interno di una creatività circolare e infinita, aperta al piacere della pittura che tutto assorbe attraverso il gesto astratto, lo spessore della materia, il gioco del piacere delle pulsioni interiori che rivelano tante possibilità.
Una soggettività espressa dal suo valore antropologico: l'affermarsi dell'istantaneità del gesto e dell'opera come visione.





NOTE

  • Il testo critico Gustavo Maestre. Sciamanesimo e pittura nomade è tratto dal catalogo della mostra in corso di pubblicazione. Confartigianato, Prato, ottobre 2008.

    1 Achille Bonito Oliva, Le Tribù dell'Arte, Ginevra - Milano, Skira, 2001, p. 11




BIOGRAFIA

Gustavo Maestre nasce a Barcelona in Venezuela. Pittore, scultore e grafico, ha conseguito nel 1975 il diploma all'Escuela Artes Platicas A. Reveron della sua città; si è diplomato nel 1979 in incisione e serigrafia all'Istituto Tres Rayas di Madrid e nel 1985 in tecniche della ceramica all'Istituto Statale d'Arte di Sesto Fiorentino, Firenze. Vive e lavora a Prato e Firenze.
Ha tenuto personali, sia a livello nazionale che internazionale, nelle seguenti città: Avana (Cuba) Madrid, Modena, Montemurlo, Milano, Parigi, Toulouse, Vernio e più volte a Firenze, Prato, Puerto la Cruz (Venezuela).
Le sue opere sono presenti in varie collezioni italiane e straniere.




MOSTRE PERSONALI

2007 Gustavo Maestre, Spazio espositivo Over, Prato, Italia.

2006 Gustavo Maestre, Sede espositiva Saliola, Roma, Italia.

2005

  • ARTOU-RO, Hotel Michelangelo, Firenze, Italia.
  • Gustavo Maestre, Galleria del Palazzo, Firenze, Italia.

2004

  • Gustavo Maestre, Rassegna d'arte dei due mondi, L'Aquila-Sulmona (AQ)
  • Montecatini Terme (PT), Roma, Italia.

2003 Curanto, Atelier Giardino Colgante, Prato, Italia.

2002 Gustavo Maestre, Salon Artisanal d'Art, Toulose, Francia.

2001 Gustavo Maestre, Gallerie L'oeil du huit, Parigi, Francia.

2000 Gustavo Maestre, Galeria  Albaquercus, Madrid, Spagna.

1999 Spathiphyllum, Associazione culturale Cabloco, Prato, Italia.

1998 Gustavo Maestre, Galleria Rosso Cinabro, Firenze, Italia.

1997

  • Mirando, Associazione culturale Cabloco, Prato, Italia.
  • Mirando, Banca Popolare di Milano, Firenze, Italia.

1996 El desaliendo y el fulgor, Galerie Municipal, Puerto de La Cruz, Venezuela.

1995 El silenzio del suono, Palazzo Comunale, Vernio, Prato, Italia.

1994 Gustavo Maestre, Palazzo Pretorio, Prato, Italia.

1993

  • Luces de Fuego, Galleria d'Arte La Spirale, Prato, Italia.
  • Yla vos Ilego con tu nombre, Comune di Montemurlo, Prato, Italia.

1992

  • Laillusion del Espacio, Puerto de La Cruz, Venezuela.
  • No a los 500 anos de la Conquista, Cinema Terminale Movies, Prato, Italia.
  • V Centenario del Descubrimiento, IV Bienal de la Habana, Cuba.

1990

  • Gustavo Maestre, Centro d'Arte Alfredo Sheglitis, Modena, Italia.
  • Gustavo Maestre, Galleria Nuovo Aleph, Milano, Italia.

1989

  • Gustavo Maestre, Galleria La Spiga, Firenze, Italia.
  • Curupira, Studio d'Arte Il Moro, Firenze, Italia.
  • Gustavo Maestre, Chiesa di san Jacopo, Prato, Italia.




LINKS

Gustavo Maestre
http://www.gustavomaestre.net/swf/

Confartigianato IMPRESE PRATO
http://www.prato.confartigianato.it/

Bibliografia di Gustavo Maestre - Exibart.Com
http://www.exibart.it/profilo/autoriv2/persona_view.asp/id/20632

Galleria del Palazzo - Firenze
http://www.galleriadelpalazzo.com/





Zabi Kostra

Fig. 1
GUSTAVO MAESTRE,
Zabi Kostra, 2002
Tecnica mista su tela, diametro cm. 1,00

Pesadilla dentro la oscuridad ... de ti

Fig. 2
GUSTAVO MAESTRE,
Pesadilla dentro la oscuridad ... de ti, 2006
Tecnica mista su gesso, cm. 40 x 90

Juntos en el espacio

Fig. 3
GUSTAVO MAESTRE,
Juntos en el espacio, 2007
Tecnica mista su legno, cm. 100 x 87

El estraňo mundo de los buscadores

Fig. 4
GUSTAVO MAESTRE,
El estraňo mundo de los buscadores, 2007
Tecnica mista su legno, cm. 83 x 93

Cantar en la oscuridad

Fig. 5
GUSTAVO MAESTRE,
Cantar en la oscuridad, 2008
Tecnica mista su legno, cm. 70 x 50

El arte de las guerras

Fig. 6
GUSTAVO MAESTRE,
El arte de las guerras, 2008
Tecnica mista su legno, cm. 33 x 93

Hipócritas, sumisos e infelices

Fig. 7
GUSTAVO MAESTRE,
Hipócritas, sumisos e infelices, 2008
Tecnica mista su legno, cm. 20 x 90

Foto cortesia Gustavo Maestre

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