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Il ritratto del venerabile Giustino Russolillo di Vera Puoti  
Stefano Colonna
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 1 Marzo 2008, n. 481
http://www.bta.it/txt/a0/04/bta00481.html
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Area Artisti

Vera Puoti ha creato un'opera d'arte sacra, ha cioè dipinto per la Parrocchia di San Gabriele Arcangelo di Roma un ritratto del venerabile Giustino Russolillo fondatore dei Vocazionisti utilizzando un'iconografia assolutamente originale.
L'opera presenta infatti un ritratto a figura intera del venerabile Giustino attorniato da una moltitudine di suoi giovani fedeli di cui si intravedono solo le gambe.

La scelta poetica consiste nel nascondere i corpi e i volti mostrando solo le gambe. La tecnica del nascondimento connessa alla teoria dello svelamento crea una situazione - happening veramente singolare, che apparentemente ricorda uno stile urbano-metropolitano e post moderno, ma in realtà cela un citazionismo dotto molto coinvolgente.

Il venerabile Giustino predicava la santificazione universale. Egli diceva: «fatti santo» alle persone comuni.
E Vera Puoti riprende il tema apostolico del fondatore nella presenza di tante gambe giovani segno di una fede sincera e disinteressata, riprendendo in questo il vecchio tema caravaggesco dei piedi nudi e sporchi che rappresentavano, nonostante il ribrezzo per la sporcizia, la fede semplice e sincera dei pellegrini che nel tragitto del loro andare per fede si sporcavano, appunto, i piedi 1. Per questo motivo anche un simbolo apparentemente negativo come la sporcizia dei piedi in realtà diventava assolutamente positivo nel contesto caravaggesco del XVII secolo. Questo dirottare l'attenzione verso le gambe nel dipinto di Vera Puoti ricorda l'attenzione caravaggesca per i piedi e quello che nella mondanità di oggi è il simbolo erotico per eccellenza, cioè appunto le gambe, qui diventa simbolo religioso. Un'inversione di tendenza, proprio come accade oggi che le ciliegie sono diventate nelle copertine dei rotocalchi simbolo della seduzione, mentre nel Rinascimento erano segno della Passione di Cristo, rappresentando le gocce del Suo sangue.
Questa riappropriazione di temi pagani da parte della simbologia cristiana rappresenta una novità positiva per l'arte sacra contemporanea, oggi molto spesso ferma su uno stucchevole e sterile revival neobizantino. La stessa Puoti usa il tema delle gambe in dipinti profani, ma in questo contesto sacro ha saputo distaccarsi dalla sua stessa iconografia corrente, utilizzando un insieme ben coordinato di stimoli visivi, che richiama una matrice simbolica paleocristiana.

Per quanto riguarda la tecnica la Puoti ha usato colori acrilici insieme ad un misto di sabbia, pomice, smalti, pasta e polvere ceramica, limatura delle chiavi, pigmenti in polvere e resine sintetiche applicate su tela.

L'opera non potrà passare inosservata a causa della qualità della sua poetica, in controtendenza rispetto alle mode correnti.



NOTE

1 Per una disamina iconologica dell'opera di Caravaggio si veda: Maurizio Calvesi, Le realtà di Caravaggio, Torino, Einaudi, 1990.



Il ritratto del Venerabile Giustino Russolillo

Fig. 1
VERA PUOTI,
Il ritratto del Venerabile Giustino Russolillo, 2007
Acrilici e tecnica mista, cm. 170 x 95

Vera Puoti

Fig. 1
STEFANO COLONNA,
Foto - ritratto di Vera Puoti

Foto cortesia Stefano Colonna

 

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