bta.it Frontespizio Indice Rapido Cerca nel sito www.bta.it Ufficio Stampa Sali di un livello english
Federico Zeri e la tutela del patrimonio culturale italiano  
Guido Faggion
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 17 Maggio 2006, n. 431
http://www.bta.it/txt/a0/04/bta00431.html
Precedente
Successivo
Tutti
Area Libri

Per comprendere i legami con l'editoria scientifica, i quotidiani, i periodici, la televisione e il rapporto, spesso difficile, con le istituzioni della figura di Federico Zeri (1921-1998) esce, per la collana Lexis, Biblioteca delle arti di CLUEB, il saggio di Rosaria Gioia e Marinella Pigozzi intitolato Federico Zeri e la tutela del patrimonio culturale italiano.

Il saggio ripercorre, attraverso un'accurata ricerca tra scritti, articoli e documenti, la storia di questo importante storico dell'arte del secolo scorso, acuto osservatore e critico rispettoso del patrimonio culturale del nostro paese. Un "paladino" che, con coraggio e dedizione quasi maniacale, ha trascorso la sua carriera a denunciare le situazioni allarmanti del patrimonio storico-artistico italiano.

La corretta tutela e conservazione del patrimonio è un'attività inutile se realizzata senza dotarsi di alcuni strumenti, primo tra tutti quello della catalogazione. Il catalogo diventa il mezzo necessario e fondamentale da cui partire per la ricognizione puntuale e aggiornata dell'universo da tutelare.

Di questo Zeri era convinto e fece della catalogazione il procedimento fondamentale di lavoro per la conoscenza e la conservazione. Ahimè nella nostra storia possiamo enumerare numerosi tentativi di catalogazione del patrimonio che non si sono mai conclusi, forse accantonati, o meglio abbandonati, superati da progetti di maggiore visibilità e di riscontro dato che il lavoro di catalogazione è un'attività sistematica di ricerca, un work in progress, che non si completa mai e che richiede un continuo lavoro e dispendio di risorse. In patria per molti anni, se non quasi sempre, Zeri fu un personaggio scomodo, che non scendeva a compromessi; svolse incarichi di alto livello presso importanti istituzioni all'estero come consulente presso il Metropolitan Museum of Art, il Walters Art Gallery e altri ancora.

Pubblicò numerosi cataloghi di grande valore scientifico, tra gli altri, anche per la Galleria Spada e la Galleria Colonna in Roma, la Fondazione Giorgio Cini in Venezia, e per molte altre collezioni pubbliche e private. Acuto conoscitore e osservatore della storia dell'arte lui stesso asseriva che quest'ultima fosse solo parte di una storia più ampia che richiedeva la conoscenza anche della letteratura, della politica, della religione, della filosofia per comprendere i tasselli di un mosaico più complesso, come quello della nostra storia.

Fu ispettore storico dell'arte per la Soprintendenza e mise al servizio della tutela del patrimonio la sua esperienza, le sue conoscenze, la sua capacità di osservazione, di ricostruzione ambientale e psicologica. Dotato di una grande capacità comunicativa, realizza e partecipa a programmi radiofonici e televisivi utilizzando un linguaggio immediato e trasversale, divulgativo ma allo stesso tempo preciso e tagliente. Diventerà uno dei personaggi più ammirati, corteggiati e temuti dell'arte italiana.

Una parte importante del saggio è dedicata al rapporto difficile avuto tra Zeri e le istituzioni italiane. Un rapporto spesso conflittuale: nel 1992 lo stesso Zeri affermava, avvilito per la realtà che lo circondava, che ebbe un immenso successo in America, in Francia, in Inghilterra, consultato in tutto il mondo, ma dall'Italia non ebbe mai niente.

Ancora oggi assistiamo inermi a scempi e soprusi verso il nostro patrimonio anche se, a volte dopo anni, arrivano alcune rivincite. Il patrimonio culturale italiano continua ad essere la "cenerentola" della politica poiché spesso viene utilizzato come strumento di propaganda politica o di mera soluzione economica all'improbabile risanamento delle conti pubblici attraverso l'alienazione di un patrimonio, considerato di classe B, ma che anch'esso fa parte del tessuto storico, culturale e sociale del nostro paese. Come se si fosse costretti a vendere la propria argenteria, o peggio i cimeli di famiglia, per far fronte alle spese quotidiane; certo una soluzione possibile, ma non la soluzione migliore.

La stessa autrice del saggio ci rammenta che « Zeri con la sua esperienza estetica e conoscitiva, con la serietà intellettuale corrispondente a quella degli interpreti più arditi e consapevoli delle arti, con la sua orgogliosa natura costruttiva, ci ha indicato quale via percorrere per la conoscenza, la tutela, la conservazione e del nostro patrimonio culturale » 1.



NOTE

1 Marinella Pigozzi, Zeri, una sentinella nella notte, in Rosaria Gioia - Marinella Pigozzi, Federico Zeri e la tutela del patrimonio culturale italiano, Bologna, Clueb, pag. 25.








IL LIBRO

Rosaria Gioia, Marinella Pigozzi, Federico Zeri e la tutela del patrimonio culturale italiano
Bologna, CLUEB, 2006
256 p. ; 21 cm
(Lexis. 3., Biblioteca delle arti ; 12)
editore: CLUEB, Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna
prezzo: Euro 20,00
ISBN 88-491-2583-6






Fig. 1
Copertina del libro


	

Fotografia cortesia editore.

Risali





BTA copyright MECENATI Mail to www@bta.it