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Il pubblico, gli artisti: "Bla Bla Blart" Viterbo, Facoltà dei Beni Culturali
Arte On line / Abstract Workshop 17 maggio 1995

Veronica Briganti, Gianni Fallacara e Francesco Scura
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 17 maggio 1995, n. 89
http://www.bta.it/txt/a0/00/bta00089.html
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Con questo breve intervento vogliamo illustrarvi la nostra idea nata nell'ambito del Bollettino Telematico dell'Arte e sperimentare insieme a voi le potenzialità di questa nostro progetto.

Bla Bla Blart è un'esigenza ! Un'esigenza che nasce dal bisogno didattico e scientifico di penetrare nell'opera d'arte attraverso la conoscenza diretta dell'artista contemporaneo. Un'esigenza scientifica per conoscere i riferimenti culturali, cioè il background, le iconologie, le simbologie nascoste nell'opera d'arte. Un'esigenza didattica per riportare l'artista alla sua dimensione umana, alla sua dimensione di persona; questo significa poter interrogare l'artista... ad esempio sulla genesi fisica dell'opera, sui tempi di lavorazione, su tutto ciò che l'artista ripone nella sua creazione.

Il nome Bla Bla Blart, nella sua semplicità, è essenziale in quanto esplica immediatamente i nostri obiettivi, e permette di cogliere la sostanza del progetto anche ad una prima lettura.

BLA BLA BLART non vuole essere, comunque, un mezzo di propaganda per gli artisti; BLA BLA BLART vuole realizzarsi come "laboratorio" nel quale captare ed intrappolare ogni espressione creativa. Più rete che filtro, quindi.

BLA BLA BLART prescinde da prevedibili giudizi di merito sugli artisti, sull'arte o sullo stesso pubblico... suo intento principale è creare il contatto, far scattare la scintilla. Questo non sconfessa il valore storico-scientifico del progetto; ciò che, per ovvi motivi, non è possibile fare con Mantegna e Caravaggio, diventa plausibile per il "presente" dell'arte "futura".

Lo sviluppo organizzativo di questa proposta corrisponde all'attività pratica di BLA BLA BLART: contattare un artista (affermato o esordiente), definire insieme la struttura dell'incontro, pubblicizzare l'evento anche al di fuori dell'Università di Roma.

Le finalità di BLA BLA BLART mirano, inoltre, ad aprire questo spazio anche agli artisti stranieri e a creare un archivio video e fotografico delle opere d'arte e degli incontri realizzati.
Definire BLA BLA BLART un laboratorio non significa solamente interessarsi al livello tecnico-organizzativo, bensì analizzare e studiare, ad alto livello, tutta la documentazione (cioè il futuro archivio...) relativa agli incontri.
Il progetto è, fondamentalmente, la reductio ad unum delle nostre diverse formazioni culturali.


Ho dei contatti con alcune gallerie d'arte romane. Questa particolarità, in merito al progetto BLA BLA BLART, è di rilevante importanza in quanto mi permette di avere una visione più ampia del panorama artistico contemporaneo. Questo vivo dualismo, tra accademia e mercato, consente di indagare senza pregiudizi i condizionamenti che l'artista subisce dalla domanda di mercato; permette di capire quanto i compromessi a cui l'artista deve sottostare inquinano la genesi creativa e soprattutto in che misura l'artista si definisce tale in funzione di un pubblico a cui riferirsi. Esplorare l'attualità dei fenomeni artistici non vuole dire solamente disporre di un panorama completo sulle più svariate espressioni della nostra cultura contemporanea, ma cogliere, praticamente in tempo reale, l'esatta valutazione delle relazioni tra artista e realtà circostante. Concludendo, BLA BLA BLART permette a me, a voi e al pubblico più generico di "elevarsi" al rango di artista... BLA BLA BLART vuole fornire i mezzi e gli strumenti per creare una comprensione dell'universo dell'artista.


BLA BLA BLART non è solamente un'indagine economica e storica dei fenomeni creativi. Ritengo, infatti, che proprio il fenomeno creativo sia il fondamento di ogni approccio successivo.

Non vorrei apparire semplicistico o riduttivo, ma la mia formazione culturale e accademica mi ha portato a riconsiderare, e quindi a rivalutare, l'approccio cosiddetto incolto: l'universo artistico diviso tra "mi piace" e "non mi piace". Innanzitutto perché può fornire stimolanti sconfinamenti nel campo della psicologia dell'arte e della percezione visiva; inoltre perché può creare un vero dialogo, sincero e paritario, tra il pubblico e l'artista.

Il rischio che questo approccio non abbia spessore scientifico e si risolva solo in un gioco fine a se stesso esiste ed è molto pericoloso, ma l'intelligenza di saper andare oltre e l'umiltà di sapersi fermare in tempo possono dare il giusto slancio vitale.

La nostra esperienza, finora, si è risolta nell'incontro con l'artista Luca Patella, realizzato lo scorso novembre; e nella collaborazione con la galleria "Sala 1" e la cooperativa "Sensibili alle Foglie".
L'incontro con Luca Patella si è svolto al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università di Roma, cioè nello stesso luogo in cui l'artista esponeva. Ecco la peculiarità: in parole povere Patella ha realizzato una visita guidata spiegando le sue stesse opere. L'iniziativa, al di là del fatto che ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, ha raggiunto uno degli obiettivi di BLA BLA BLART: l'artista si è calato in un ruolo esplicativo, guardando se stesso con gli occhi del pubblico. Nonostante sia sempre difficile misurare e interpretare le reazioni del pubblico, finalmente abbiamo toccato con mano l'esperienza di confrontarci con persone attente e concentrate. La documentazione scritta e filmata dell'incontro è parzialmente disponibile e consultabile.

Di natura diversa è stata la collaborazione, appena conclusa, con la "Sala 1" e "Sensibili alle Foglie". In questo caso BLA BLA BLART è parzialmente uscito dalle sue prerogative... cioè non ha realizzato tecnicamente un incontro, ma ha colto l'occasione per mettersi in discussione e scoprire i confini e i limiti di un progetto di questo tipo. Rapportarsi all'arte dei carcerati, delle persone recluse negli ospedali psichiatrici, o di qualunque altro contesto difficile non è stato agevole. Difficilmente si potrebbe inserire questa esperienza nel curriculum di BLA BLA BLART... più esattamente, dall'incontro con realtà diverse si è sviluppata la consapevolezza che BLA BLA BLART è libero da pregiudizi, ma non solo... il confronto con il mondo esterno funziona, e funzionerà in futuro, come trampolino di lancio... Sarebbe bello poter finalmente smentire una famosa frase di Jean-Paul Sartre: "L'inferno sono gli altri"... ho finito, grazie...


È certamente di fondamentale importanza, anzi, si può dire che è basilare, risalire alle componenti iconografiche e iconologiche evidenti e nascoste nelle creazioni di un artista. Leggere l'opera d'arte, approfondirla, andare al di là dei colori stesi sulla tela, e quindi interpretare le forme e i simboli in esse nascosti, oltre che essere operazione affascinante e scientifica insieme, fa luce sui legami profondi tra l'artista e la cultura del suo tempo, tra l'artista e le culture che lo hanno preceduto; la sua testimonianza personale si eleva, così, ad una dimensione "universale".

Il progetto, anche se definito nelle sue linee essenziali, non è assolutamente chiuso a nuovi impulsi. Le collaborazioni di altri studenti, dei docenti, o di qualunque altro ambito culturale interessato, aiuteranno BLA BLA BLART a raggiungere i suoi obiettivi.

La diffusione del lavoro svolto da BLA BLA BLART è a cura del Bollettino Telematico dell'Arte.



	
 

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