13.10.1994 L'IMMAGINE DI ROMA NELL'OPERA DI GIUSEPPE VASI INCISORE Con l'esposizione delle acqueforti di Giuseppe Vasi, il Gabinetto Comunale delle Stampe propone un momento decisamente pregevole del programma di progressiva divulgazione e valorizzazione del ricco patrimonio grafico conservato negli ambienti di Palazzo Braschi, sede della mostra in esame nonche', come noto, del Museo di Roma che, da tempo purtroppo, nasconde la sua vastissima raccolta di testimonianze artistiche della Roma medievale e moderna. La mostra, il cui carattere didattico e' sottolineato dalla Dott.sa Cavazzi Direttrice del Gabinetto, offre la possibilita' di cogliere una compiuta e suggestiva immagine urbanistica della Roma del XVIII secolo attraverso un percorso critico nella vasta opera dell'incisore, che, nato a Corleone nel 1710, dimoro' stabilmente a Roma dal 1736 al 1782, anno della sua morte. Il profilo biografico delineato nel catalogo da Simonetta Tozzi individua un artista che a partire dai brillanti inizi palermitani, seppe acquisire a Roma la stima e la benevolenza di nobili e potenti protettori, consolidando una fama che dovette attrarre Giovan Battista Piranesi quando nel 1740, giunto in citta', scelse di trascorrere un periodo presso la bottega calcografica del Vasi. "Il rapporto con il Piranesi - sostiene la Tozzi - sicuramente ha ombreggiato tutta la carriera e l'attivita' del Vasi al quale probabilmente e' stato riservato un riconoscimento non adeguato proprio in considerazione di questo confronto". Un recupero dell'autonoma identita' dell'incisore siciliano e' necessario e possibile grazie all'attuale esposizione di poco piu' di novanta incisioni, che, corredata dalla proiezione di una serie di diapositive, consente una organica visione del corpus dell'autore. In primo piano e' decisamente l'attivita' di vedutista, nelle tavole che costituiscono "Le Magnificenze di Roma antica e moderna", capolavoro cui il Vasi dedico', seppur non continuativamente, quattordici anni di lavoro pubblicando il primo libro nel 1747 e l'ultimo nel 1761, configurandosi nelle sue duecento tavole, come "il primo corpus organico e completo di vedute di Roma". Di grande interesse storico e documentario, le immagini si susseguono offrendoci la rappresentazione vivace e nitida della citta' settecentesca resa con particolare attenzione alla piu' recente realta' architettonica, nella fedele descrizione di prospetti civili e religiosi di cui si esalta la monumentalita', ed urbanistica, nonche' con gusto per l'aneddoto, per i brani di vita quotidiana, che, in specie, si svolgono nei primi piani in penombra. E' decisamente il volto della Roma contemporanea che il Vasi ritrae non concedendo che scarsissima attenzione alle testimonianze del passato, affiancando alle prestigiose architetture momenti particolarmente suggestivi di vita agreste e fluviale, costituendo, in definitiva, un repertorio di informazioni davvero prezioso per il recupero di realta' urbanistiche scomparse o mutate nonche' del costume e della cultura sia laica che religiosa. Particolarmente apprezzabile e' la padronanza palesata dal Vasi, della tecnica dell'acquaforte, nell'adottare, con tempi di azione piu' o meno prolungati, un mordente meno aggressivo dell'acido nitrico, che permette di ottenere particolari effetti di profondita' atmosferica e viva morbidezza nei contrasti chiaroscurali. Si affianca alle vedute delle "Magnificenze", un secondo gruppo di acqueforti di maggior formato, relative alle illustrazioni di apparati effimeri; grandiosi allestimenti, archi trionfali, catafalchi, maestose e complicatissime "macchine" destinate a spettacoli pirotecnici, che, realizzati da architetti come il Fuga e Paolo Posi, celebravano solenni ingressi, esequie o feste come la cosiddetta "presentazione della Chinea", simbolico tributo del Re delle Due Sicilie al Papa. Piu' che mai per tali apparati, ove l'incisore lavoro' su disegni altrui, come d'altronde per spettacolari cortei o cavalcate cittadine, il Vasi e' prezioso testimone ed interprete del suo tempo. Paola Apreda Giuseppe Vasi incisore 1710 - 1782 30 settembre - 20 novembre 1994 Palazzo Braschi Comune di Roma Assessorato alla Cultura Sovraintendenza ai Musei Gallerie Monumenti e Scavi Gabinetto Comunale delle Stampe Palazzo Braschi - Piazza S. Pantaleo, 10 ------------------------------- Il presente file proviene dal BOLLETTINO TELEMATICO DELL'ARTE *coordinato da Stefano Colonna* curato e creato dagli studenti dell'Istituto di Storia dell'Arte Medioevale e Moderna dell'Universita' di Roma "La Sapienza" con il concorso dei docenti e di altri collaboratori Recapiti Istituto: Facolta' di Lettere Piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 ROMA tel.: ++39-6-4451709 ------------------------------- il Bollettino e' disponibile su "SPQR Servizi Telematici" di Alessandro Bucci Roma, Italia (Rome, Italy) Line #1/BBS and FAX +39-6-87182083 19.2/ZyX Line #2/BBS +39-6-87180915 28.8/V34 Caesar Network Int'l 175:391/1 [HOST] FidoNet 2:335/348 [NODE] Indirizzo postale: P.O.BOX 11/045 (Postal address) 00141 Roma - ITALY ------------------------------- i testi sono (C) dei rispettivi autori, ma e' espressamente consentita la distribuzione e citazione parziale o integrale in tutto il mondo e con tutti i mezzi: posta elettronica, pubblicazione, fotocopie, microfiches o microfilm fotocopia o pubblicazione, purche' non a fini di lucro e sempre comunque citando le fonti e i rispettivi autori: nome BBS con indirizzo Fidonet, Logo: "Bollettino telematico dell'Arte", nome file/s e autore/i o curatore/i.