Mao e Hammer with Sickle




Nel 1972 Warhol comincia i primi quadri con tematiche politiche, la serie dei Mao e degli Hammer with Sickle, ma senza intenzione di schierarsi in alcun modo, come spiega egli stesso a coloro che chiedevano spiegazioni per queste serie e per quella degli Skulls: "Siamo stati così tanto in Italia e tutti mi chiedevano sempre se fossi comunista perché dipingevo Mao. Così ora sto facendo la falce e il martello per il comunismo e i teschi per il fascismo".

C.F. Stuckey ricorda che Dalì affermò di Hitler che fosse il più grande surrealista, allo stesso modo in cui Warhol pone l'immmagine di Imelda Marcos o di Nancy Regan sulla copertina del suo giornale Interview, cioè con lo stesso atteggiamento fazioso e provocatorio, atteggiamento che si può far risalire al tipo dell'artista modernista la cui tradizione nasce con Charles Baudelaire e Edward Manet e continua attraverso Oscar Wilde, Francis Picabia e Duchamp. L'assunzione della tipologia dandy avviene per Warhol in un momento significativo, come profetizzato da Walter Benjamin: "Baudelaire ha avuto la fortuna di essere contemporaneo ad una borghesia che non poteva ancora vedere compiuto il tipo asociale che rappresentava. Toccava alla borghesia del ventesimo secolo di incorporare il nichilismo nel suo apparato di dominazione".

Tra le affermazioni che hanno apparentemente legato di più Warhol alle politiche di sinistra c'è quella sui prodotti commerciali americani e sul loro potere di assottigliare le distanze tra classi sociali. Warhol ricordava che "quando il Presidente Eisenhower offrì della Coca Cola alla Regina Elisabetta II questa aveva lo stesso sapore per lei come per qualsiasi altro ragazzo all'angolo della strada". La passione per gli oggetti di largo consumo può non avere una connotazione politica ma semplicemente un interesse sociologico e linguistico. Infatti, nei primi anni della sua carriera Warhol diede nome alla sua arte "Commonist", cioè comune e di tutti, ma fu sempre Warhol a rigettarlo per l'eccessiva somiglianza a "communist" (comunista).



di Francesca Romana Orlando


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