Nel 1963 si apre la seconda personale di Warhol alla Ferus Gallery di Los Angeles. In una sala erano installati dodici quadri della serie Liz (Taylor), nella seconda c'erano invece un gruppo di serigrafie di Elvis, tratte dal film del 1960, Flaiming Star. Il critico Coplans ha studiato i tipi di miti hollywoodiani scelti da Warhol, individuando un diverso tipo di interesse tra quelli maschili e quelli femminili.
Le stars femminili, invece, costituiscono per Warhol un simbolo sensuale della celebrità contrapposta alla vita reale. Infatti, Warhol era particolarmente interessato alle dolorose vicende personali di Marylin, che si suicidò nel 1962, e di Liz Taylor che aveva gravi problemi di salute, tanto che i giornali ne chiaccheravano la morte imminente. Anche queste serie si potrebbero quindi collegare all'iconografia della morte, che dominerà per tutti gli anni 1963-65 e che sarà costante in tutta l'arte di Warhol.
Questa ipotesi è confermata da Joanna Magloff che paragona le immagini di queste serie alle fotografie dei morti che si vedono nei cimiteri italiani. Lo stesso Warhol afferma: "Non mi sembra di rappresentare i principali simboli sessuali del nostro tempo nei miei quadri, come M.M. o E.T.; io vedo la Monroe proprio come un'altra persona. Per quanto riguarda la questione se sia simbolico dipingere M.M. in colori così violenti, è solo bello, e lei è bellissima e se qualcosa di bello ha dei bei colori".
di Francesca Romana Orlando