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Baciami ancora
di Manuela Mazzini
 
Maria Filippone Colonna
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 31 Luglio 2013, n. 683
http://www.bta.it/txt/a0/06/bta00683.html
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Area Artisti

Si è tenuta dal 7 al 28 luglio 2013 a Campobasso l’interessante mostra “Taccuini d’artista, I percorsi nascosti della ‘creattività’” nata dalla feconda collaborazione tra il “Poetadisuggestionivisive” Donato Di Poce e l’”Artistad’invenzionipoeticomateriche” Mauro Rea.

Ho avuto modo di ammirare in anteprima le opere del Taccuino di Manuela Mazzini, donna di grande carattere e pittrice di talento.
Nei suoi lavori Manuela ha rilanciato in modo originale e brillante un’idea non nuova nell’arte del ‘900:  sovrapporre opere di artisti famosi alle sue performances creative non era certo un gioco da bambini, ma lei è riuscita a farlo con raffinata e consapevole disinvoltura.
Il risultato è una sorta di “collage-mixage” tra le proprie composizioni geometriche e le opere di Maestri della pittura di temperamento diverso anche se non lontani nel tempo e nello spazio: un intreccio di emozioni e uno scontro - incontro di linguaggi.

Scontro esplosivo con relative “scheggescintille” che provocano risposte visive nello spettatore e quindi nuove sinergie tra i messaggi intrecciati e la percezione degli stessi.

Nel “Taccuino” intitolato “Baciami ancora”, a conclusione di una serie di esperienze pittoriche tese a rilanciare un’ampia gamma di variazioni geometriche e cromatiche ereditate dalla pittura futurista e astratta, ma configurate in modo originale dentro un personale vocabolario espressivo, la Mazzini si esprime in modo del tutto singolare.

Con le fantasurreogeometrie del Taccuino riesce infatti a superare il proprio “Esprit de Géométrie”, cioè la perfezione un po’ fredda delle sue composizioni, proponendo la novità di un singolare quanto paradossale “Esprit de finesse”: dico paradossale perché l’elegante deciso e mai compiaciuto distacco dell’autrice nella e dalla propria opera qui si manifesta in modo quasi aggressivo, mitigato dall’ironia e dal divertito umorismo delle invenzioni.

Oltre ad avere un significato nuovo sul piano strettamente legato al modo di “fare arte”, “Baciami ancora” della Mazzini sul piano della comunicazione è una vera novità perché la sua “riedizione” del titolo del noto film di Gabriele Muccino realizza in modo originale l’integrazione tra due universi del comunicare: quello delle arti figurative e quello del linguaggio cinematografico, capace, quest’ultimo, di rappresentare efficacemente il clima di un’epoca (il corsivo è nostro). 

Mi fermerò in particolare su questo evento comunicativo perché lo considero un potenziale punto di partenza per rinnovare i linguaggi di manifestazioni artistiche “socialmente rilevanti”, cioè potenzialmente aperte a nuovi settori di pubblico e capaci di coinvolgerli in azioni o comportamenti creativi che si contagiano e si espandono a macchia di leopardo (attenzione: non di giaguaro!).

Questo contagio può avere un valore altamente costruttivo se consideriamo che la grave crisi di valori che opprime tutto il mondo sembra oggi senza riscatto per l’emarginazione-estraniazione della maggioranza dei cittadini dal dibattito culturale e dal “farsi” dell’arte nelle sue varie manifestazioni, ad eccezione del canto e della musica.

“Baciami ancora” di Muccino è un film che, se pure non raggiunge livelli di alta qualità artistica, esprime e traduce le angosce di un’intera generazione drammaticamente oscillante tra vicende amorose che si allacciano e si snodano intorno ad amori impossibili, passioni devastanti, fughe ritorni e riappacificazioni, in perfetta sintonia con i nostri tempi sprofondati nel caos sociale politico e psicologico. Già il titolo di un precedente film di Muccino (2001) aveva portato alla ribalta il tema del bacio, eterno simbolo del rapporto d’amore: un travolgente bacio tra Carlo (Stefano Accorsi) e un’affascinante diciottenne aveva infatti spezzato il rapporto del giovane con Giulia (Giovanna Mezzogiorno), benché i due fossero vicini ad unire per sempre le loro vite: e questo sconvolgimento aveva trascinato anche altre nevrotiche coppie di amici in un inquietante vortice esistenziale. In Baciami ancora, secondo film di Muccino (2010), la storia continua: Carlo e Giulia tornano ad incontrarsi perché il sentimento e la passione, maturati nel tempo attraverso dolorose vicende di vita, li riavvicinano fatalmente: e il bacio è il simbolo di questo nuovo incontro.

Qui entra in gioco l’operazione–Mazzini che acquista un significato tutto particolare: il titolo scelto per il Taccuino d’artista, Baciami ancora ha l’effetto di rilanciare con potente attualità la “suggestione  amorosa” dell’opera di Chagall su cui la nostra pittrice ha lavorato sottolineandone l’eros e gli affetti, oggi spesso dimenticati a favore del sesso: la composizione geometrica multispaziale rende graffiante lo sfondo da cui Marc e la dolce Bella emergono unendosi nel bacio e moltiplica l’intenzione paradossa, lanciando quel grande amore passato in primissimo piano e agganciandolo al titolo. Dalle mani che stringono il mazzetto della sposa, anch’esso con valore di oggetto-simbolo dell’unione matrimoniale, partono raggi che delimitano i vivaci colori sottolineandone l’espansione, ad indicare la potenza del gesto e del sentimento.

Quasi magica-mente, grazie a quelle geometrie vigorose che si intersecano, Manuela dilata l’effetto Chagall: ed esalta la nostalgia, evocata dalla lievitazione dei due amanti che “si baciano ancora”, di un passato che non c’è più, ma che riesce comunque a farci assaporare passioni-emozioni tanto vive e presenti nella dimensione di vita del grande artista, quanto confuse contraddittorie nello sviluppo della storia narrata da Muccino.

Per non cadere nella retorica amorosa Manuela Mazzini condisce tutto con una buona dose d’ironia, anche se l’atmosfera del suo quadro è come pervasa da una malinconia che addolcisce l’humour, mentre la libertà estrema, sottolineata dalla pittrice, dell’inusuale bacio che si realizza tra due amanti “in volo” è ancorata alla realtà dal protrarsi del gesto amoroso che ne investe l’intero essere e perdura nel tempo: così, se i colori si baciano quasi di nascosto, teneri come i due amanti, le linee rigide sullo sfondo stanno lì ad insistere con intransigenza che “Con l’amore non si scherza”.
E non mollano mai la preda, non c’è punto della composizione in cui si dissolvano. Come dire: nonostante tutto io credo all’amore perché lo vivo. E lo vive con quel pudore che fa da velo ai sentimenti più veri che non hanno bisogno di essere esibiti, come ci suggerisce la fotografia di Manuela e del suo compagno e partner-nell’-Arte Mauro Rea che si abbracciano, in cui lei è ritratta di spalle e lui è proprio buffo, con gli occhiali disegnati storti e la lingua-peperoncino rosso piccante.

A volte la sensibilità di una donna innamorata dell’Arte (e non soltanto!) riesce a scoprire i segnali di un’emozione segreta così preziosa da conferire significato a immagini e parole che non riescono a trasmetterci più nulla. Questo è uno dei risultati significativi dell’Arte e investe l’importante dimensione che abbraccia l’intera gamma dei sentimenti di cui la donna, diciamolo pure apertis verbis,  è protagonista indiscussa e appassionata custode.

Manuela Mazzini si diverte e ci diverte con intelligenza associando alle sue geometrie anche altre figure o icone, opera di Maestri dell’Arte contemporanea, come Magritte e Picasso. Nel Taccuino d’artista intitolato “Baciami ancora” la pittrice ha  scoperto un codice di linguaggio che se ne stava nascosto tra i colori della sua tavolozza intensa e riservata ... e il bacio reso immortale dalla geniale fantasia del grande Chagall tanto tempo fa e per sempre innamorato della propria compagna di vita. Un codice di linguaggio che è riuscito a trascinare nel grande oceano della poesia d’amore anche gli insicuri e  tormentati amanti di Muccino.

 

 

 

LA  MOSTRA

TACCUINI D’ARTISTA I percorsi nascosti della creattività - Archivio Internazionale “Taccuini d'Artista” di Donato Di Poce.

MOSTRA INTERNAZIONALE ITINERANTE: 130 Artisti – in rappresentanza di 13 nazioni c/o Campobasso, AxA - Palladino Company. Catalogo Palladino Editore Dal 7 al 28 Luglio 2013.

Inaugurazione: Domenica 7 Luglio ore 20,00: Installazione La stanza di Arles e I Taccuini di Van Gogh di Mauro Rea con performance musicale di Peppe Renna. A cura di Donato Di Poce e Mauro Rea. Direttore artistico: Mauro Rea.




 

L’AUTRICE: MANUELA MAZZINI

Foto personale di Manuela Mazzini

Fig. 9
MANUELA MAZZINI, Foto personale

Nata a Cantù (Co), vive e lavora ad Avezzano.

E’ co-fondatore dell’Associazione Culturale “Marea - Servizi per l’Arte”.

La sua è una “pittura geometrico- astrattista”, secondo la definizione datale da A. Picariello, ma le folgoranti luminosita’ dei fasci di luce intersecati incarnano pure una visione gioiosamente policroma, proiettata verso un oscuro cielo. Lo sfavillare di colori può prendere diverse strade, per esempio attraverso un geometrismo esasperato in molteplici figure che però si armonizzano in giochi cromatici ad onta del polimorfismo assi metrico dell’insieme (E. Borgatti).






ESPOSIZIONI DI MANUELA MAZZINI


1999

Avezzano, Galleria d’Arte Moderna;

 

2000

L’Aquila, Basilica di Collemaggio;

Avezzano Galleria d’Arte Moderna;

 

2002

Capistrello, Biblioteca Comunale;

Tagliacozzo,Sala Comunale;

Avezzano Galleria d’Arte Moderna;

 

2003

Bellano (Co), Sala Comunale;

Avezzano, Ricognizione dell’Arte Visiva nell’Area Marsa;

Avezzano, Archivio di Stato “S’e’ desta.Pittori e Scultori d’Italia;

 

2004

Roma, Museo Storico della Fanteria,”Aspetti dell’Arte del ‘900”;

Carsoli,”XI Premio di Pittura La Portella”;

Roma, Palaz zo  Pallavicini Ruspigliosi “ Talking The Lead”Installazione con Mauro e Franco Rea;

Avezzano, Granai di Palazzo Torlonia “Projects Objects Omaggio a C. Cagli” ;

 

2006

Vasanello (VT),” Artisti del ‘900 Italiano”; 

 

2007

Roma, Associazione Culturale PapiArte ;

 

2008

Amatrice (RI), Centro Turistico Lo Scoiattolo “Contemporanea ‘08”;

 

2009

Roma, Complesso Monumentale del Quirinale Sala dei Dioscuri, Dal Futurismo al Contemporaneo;

Tagliacozzo, Polo Museale Chiostro di San Francesco, Una Polveriera di Fantasia. Dal Futurismo al Contemporaneo

Oriolo Romano, Palazzo Altieri, Pittori Abruzzesi in Evidence;

 

2010

Pescara, Museo d’Arte Contemporanea Vittoria  Colonna “PescarART 2010”;

Avezzano, “AZ Contemporary Art”;

 

2011

Pescara, Mediamuseum, La materia nello spazio urbano;

Campobasso,  Galleria AXA, Ri- Generazione Italy;

Roma, Domus Talenti, CosmoGRAFIE tra Segno Materia e Visione;

Pescara, Mediamuseum, La materia nello spazio urbano;

Capistrello, “CapistrellArte Ia edizione”; 

Avezzano, AZ Contemporary Art 2011;

Pescara, Palazzina Danelli, Strutture d’Arte: l’Arte e le sue Ricerche;

 

2012

Capistrello, “CapistrellArte II° edizione”; 

Pescara, Museo d’Arte Contemporanea Vittoria Colonna, PescarART 2012

Atri, Palazzo Ducale  “Solidarietà in Arte”






Taccuino d'artista

Fig. 1
MANUELA MAZZINI, Taccuino d'artista

Taccuino d'artista

Fig. 2
MANUELA MAZZINI, Taccuino d'artista

Taccuino d'artista

Fig. 3
MANUELA MAZZINI, Taccuino d'artista

Taccuino d'artista

Fig. 4
MANUELA MAZZINI, Taccuino d'artista

Taccuino d'artista

Fig. 5
MANUELA MAZZINI, Taccuino d'artista

Sefer ha zohar - il libro dello splendore

Fig. 6
MANUELA MAZZINI, Sefer ha zohar - il libro dello splendore
cm. 120 x 90

Coincidentia oppositorum

Fig. 7
MANUELA MAZZINI, Coincidentia oppositorum
cm. 100 x 100

Hamakt's umneri

Fig. 8
MANUELA MAZZINI, Hamakt's umneri
cm. 100 x 100

Contributo valutato da due referees anonimi nel rispetto delle finalità scientifiche, informative, creative e culturali storico-artistiche della rivista

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