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Sonia Grineva, le sinestesie cromatico-musicali e lo Spirito di Ravello  
Maria Filippone Colonna
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 14 Luglio 2007, n. 463
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Area Artisti

Sonia Grineva ha dedicato la sua vita all'Arte compiendo il significativo itinerario della propria ricerca espressiva nello spazio internazionale che unisce idealmente Mosca a New York, New York a Firenze e Firenze alla Costiera amalfitana ed è nelle sue opere che possiamo leggere le emozioni e le scoperte da lei vissute nel compiere questo itinerario.
Ho conosciuto Sonia a Ravello, sul vialetto che dall'Hotel Rufolo raggiunge l'ingresso della Rondinaia, passando sotto la mia casa e apre allo sguardo, tra cielo e terra e mare, uno dei panorami più suggestivi della Costiera. Subito questa pittrice, che pure è bella e giovane, mi è apparsa come un'icona di quel passato che desta nostalgia, una di quelle artiste a tutto campo che ha studiato seriamente la pittura come disciplina della mente e del corpo, un'artista autentica, disposta a viaggiare, conoscere assorbire e reinventare con fatica il frutto delle proprie scoperte. Ma quello che mi ha immediatamente colpito in lei è che, tra le sue mani, il pennello volava sulla tela trasmettendo le vibrazioni della luce e dell'aria come la bacchetta del direttore d'orchestra guida i ruscelli di note musicali a confluire nell'armonia corale dell'insieme. Mi ha attratto il suo lavorare "en pleine aire" con tanta forza d'ispirazione, respirando colori e suggestioni della natura, in contatto intimo con ogni suo piccolo particolare, ma anche con la determinazione di distruggere, sempre a colpi di sguardo e di pennello, la perfezione del paesaggio per creare un mondo alternativo.
Ma com'è entrata in contatto Sonia Grineva, figlia della grande Russia e accolta con entusiasmo in America, con la magia del Mediterraneo ?

Forse è accaduto a Ravello, dopo uno di quei temporali primaverili, quando ritorna il sole e si formano, tra il mare e la montagna, perfino due arcobaleni che rivelano la gamma dell'iride in tutto il suo splendore.
Così, nei quadri di Sonia Grineva dipinti a Ravello o in Costiera, si riscopre che la luce, sulla scia degli Impressionisti, è soprattutto colore, lo stesso colore dei gerani e delle ortensie, del mare, della vibrazione dorata che all'orizzonte segna la fine della notte e l'inizio di un nuovo giorno.
Qui, di fronte al mare che fu attraversato dalla nave dell'ormai leggendario ravellese Landolfo Rufolo e, dopo secoli, dal poeta tedesco Wolfgang Goethe e da Richard Wagner, Sonia ha scoperto di avere una mano capace di volare, che i suoi occhi sanno cogliere ogni sfumatura anche invisibile del paesaggio per tesserla con i colori del proprio mondo interiore. La forza della pennellata così è ingentilita dalla delicata sensibilità alla luce che, insieme alla scomposizione e interazione dinamica delle forme, rende l'opera di quest'artista estremamente originale, pur essendo segnata da un'approfondita conoscenza dei grandi della pittura moderna e contemporanea, da Cézanne a Kandinsky.

La scuola e lo studio dei Maestri nello Strogonov Art Institute di Mosca, sua città natale, non ha costretto Sonia nella cerchia degli epigoni, ma le ha dato quelle radici profonde nella cultura storico artistica europea che sono state prontamente riconosciute e apprezzate in America, dove la Grineva ha frequentato con successo la National Academy of School of fine Arts in New York e ha vinto premi internazionali.
È singolare che Sonia Grineva sia tornata in Europa e in particolare sulle rive del Mediterraneo, per scoprire in pienezza la propria cifra stilistica personale, che io amo definire "sinestesie cromatico-musicali".
Consideriamo il paesaggio n. 1: qui l'artista coglie fulmineamente le connotazioni di colore che rispondono alla propria sensibilità panica e, dopo aver delineato una composizione rigorosamente prospettica, crea nuove prospettive e scomposizioni - che per il loro dinamismo evocano la musica - per ricomporre poi la gamma cromatica in una nuova armonia: il tetto cremisi di una casa diventa un riflesso del tramonto e la montagna, invece di riflettersi nel mare, riflette ed esalta i colori del mare e del cielo, in una gamma ricchissima di sfumature, lasciandosi abbracciare dal cielo e racchiudendo a sua volta in un abbraccio Minori e Maiori, piccole città della costa.
Il "fuoco" della composizione, che ha un ritmo circolare,  rievoca i cromatismi di Kandinsky e si espande poi liberamente cercando e trovando nuovi accordi.

Nel paesaggio n. 2 il colore è percorso da un movimento musicale che parte dal punto focale dell'albero, gioiosamente scompaginato dal vento. Vento che appartiene soprattutto allo spirito dell'artista, a sua volta afferrato dalla Spirito di Ravello, che qui si diverte ad imitare il genio della favola Aladino, perché insorge improvviso, con una fiammata di giallo improbabile e il vorticare dei colori in un giorno di sole festoso e di nuvole immaginarie. Questo Spiritello dinamico percorre in una frazione di secondo il viale e rivela il dialogo silenzioso, in viola e blu, anticipato dal verde cupo di un cespuglio, tra due monumenti millenari di Ravello: il campanile del Duomo e la torre di Villa Rufolo. I tetti di alcune case rosseggiano, equilibrando il giallo in primo piano. Grande assente il mare, che possiamo immaginare sulla destra del viale, frastagliarsi in piccole onde, oppure calmo e profondo riflettere le nuvole trasformandole in fondali viola.

Questa presenza invisibile a Ravello si fa sentire ovunque ed evoca il viaggio di Wagner che, a dorso di mulo lungo la strada polverosa e tortuosa, tra cespugli e forre, raggiunse faticosamente Ravello con un po'di delusione ... fino al momento in cui scoprì i giardini fioriti di Villa Rufolo, sospesi sopra l'azzurro imprevisto del mare. Allora nacque, nel grande Maestro della musica, l'idea del Giardino delle donne fiore, che avrebbe poi realizzato nel Parsifal. A parere di molti quest'evento ha contribuito in maniera deteminante ad una svolta decisiva nella dimensione storico-leggendaria del territoro ravellese: forse proprio allora avvenne la trasformazione del Genius loci in "Spirito" di Ravello e la sinergia tra paesaggio e musica che sembra animare ogni angolo, pietra o fiore di questa terra dove la montagna tocca ancora il cielo e la sensibilità degli artisti.

Non è facile dire che cosa sia lo "Spirito" di Ravello è certo il risultato di una realtà naturale e di un'operazione culturale che non si è fermata alla cronaca e alla storia, ma è scesa fino alle radici dell'albero, per risalire poi verso i fiori, attingendo a quei livelli di profondità a cui giungono soltanto le grandi esperienze dell'Arte e della Religione.
Non senza significato l'albero-musica è una presenza ricorrente nelle opere ravellesi di Sonia Grineva: anche nel paesaggio n. 3 una semplice acacia diventa la struttura portante della composizione abbracciandola tutta. Qui il movimento cromatico è a ritmi che si snodano l'uno nell'altro, disegnati tra pause di contemplazione e di silenzio.
La montagna sembra ferma in attesa e in ascolto: perché, nello Spirito di Ravello e nell'anima di Sonia  e di chi sa ascoltarlo, anche il silenzio è musica. Natura ed Arte trovano sinergie e simmetrie che sembrano voler andare sempre oltre le immagini e la stessa "musica delle immagini", nella creazione continua o alla ricerca del nuovo e dell'ignoto.




NOTA BIOGRAFICA

Foto di Craig Love

Sonia Grineva è nata a Mosca, si è diplomata presso lo Strogonov Art institute fondato nel 1825, dove hanno insegnato maestri come Vassily Kandinsky, Kasimir Malevich, Alexander Rodchenko e altri.
A vent'anni si è trasferita a New York, dove ha studiato nella National Academy of Scool of Fine Arts e ha completato i suoi studi in Italia, nel British Institute di Firenze. Gallerie importanti e Musei espongono i suoi quadri, come si può vedere cercando il suo nome su internet.
Ha partecipato a moltissime mostre personali e collettive, vincendo premi prestigiosi e ottenendo grandi consensi di pubblico.




Paesaggio di Ravello

Fig. 1
SONIA GRINEVA, Paesaggio di Ravello
olio su tela, 123 x 128 cm.

Paesaggio di Ravello

Fig. 2
SONIA GRINEVA, Paesaggio di Ravello
olio su tela, 56 x 102 cm.

Paesaggio di Ravello

Fig. 3
SONIA GRINEVA, Paesaggio di Ravello
olio su tela, 76 x 92 cm.



	

Figg. 1-3 foto cortesia di Sonia Grineva

Foto di Sonia Grineva cortesia di Craig Love.

 

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