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Art as a point: Arte Fiera Art First 2005 - Bologna  
Paola D'Andrea
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 30 Marzo 2005, n. 392
http://www.bta.it/txt/a0/03/bta00392.html
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Area Artisti

Come ogni anno a Bologna Arte Fiera fa il "punto" della situazione artistica nazionale e si apre al pubblico a fine gennaio alla presenza di sempre più numerose gallerie italiane e straniere di calibro internazionale. Arte moderna e contemporanea, giovani gallerie, editori d'arte, riviste specializzate e istituzioni sono coinvolte in questa kermesse annuale di novità artistiche e commerciali. Di tal genere sono i tradizionali settori merceologici della fiera che conta alcune migliaia di presenze ogni anno, fra amatori d'arte e addetti ai lavori, un appuntamento da non perdere perché funziona esserci per poi fare il "proprio punto della situazione".

La domanda nasce spontanea: alle fiere, in genere, si vende ? Dico un paradosso: forse non troppo, forse non è l'aspetto che maggiormente possa interessare le gallerie (?) in quanto nel sistema dell'arte funziona anche e soprattutto lo scambio prima culturale e poi commerciale, la creazione di luoghi d'incontro internazionali e di scambio d'idee, il movimento di persone e gli appuntamenti. La Fiera di Bologna sicuramente ci permette tutto questo e ... anche di più.

Durante i primi giorni della manifestazione, Arte Fiera propone degli incontri - dibattito denominati Le conversazioni d'arte, un appuntamento ormai tradizionale fra artisti, curatori e critici che concertano discussioni di varia natura con il pubblico afferente alla fiera.

Words on art e Open Art sono altri due "appuntamenti" organizzati all'interno del percorso espositivo della fiera, riguardanti rispettivamente conversazioni attorno all'arte contemporanea, a pubblicazioni d'arte, a incontri con gli autori, a presentazioni di eventi. Nello specifico Open Art si occupa di sondare i nuovi artisti protagonisti del mondo del contemporaneo.

Un elemento da considerare in questa edizione di Arte Fiera è la mancanza di vere e proprie esposizioni a cornice del circuito tradizionale delle gallerie; Arte Fiera ci aveva abituato negli anni passati ad una saggia scelta che si poteva definire "curatoriale" perché era finalizzata all'organizzazione di vere e proprie mostre organizzate al suo interno come situazioni alternative all'evento mercato fine a se stesso.
In compenso il restyling della fiera ha permesso alle oltre 200 gallerie invitate degli spazi a dir poco "museali" in cui la presentazione delle opere dei singoli artisti risultava in una cornice perfetta. La "zona verde" delle giovani gallerie italiane ci ha condotto all'interno di un tour fra gli artisti emergenti, riscontrando un notevole apprezzamento di pubblico e di vendite ! Altro aspetto stimolante della fiera è il "Programma collezionisti" che viene organizzato ormai da qualche anno, facendo in modo di concentrare una maggiore attenzione verso l'incontro fra compratore e galleria, un aspetto fondamentale che permette all'arte di vivere, agire e promuoversi in una dimensione non soltanto "sublime".

Ma soprattutto lo sguardo più interessante della fiera è andato verso i paesi dell'Est europeo, verso la nuova scena culturale e artistica di questa porzione di Europa che si sta caratterizzando per la crescita costante: una nuova frontiera potenziale per il mercato dell'arte. Il nostro augurio è che si incentivi in maniera sempre più prepotente un mercato dell'arte locale non soltanto all'estero ma anche e soprattutto in Italia.

Da noi, di artisti bravi ce ne sono tanti, bisogna oltremodo imparare a promuoverli in maniera più "internazionale". Le fiere devono servire soprattutto a questo.




 
 

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