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Cambellotti e il concetto d'arte globale Roma,
Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea
Natascia Moroni
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 203 (16 ottobre 1999)
http://www.bta.it/txt/a0/02/bta00203.html
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Area Mostre

Si apre a Roma, con la mostra su Duilio Cambellotti, la nuova sede della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea. La Galleria di via Reggio Emilia ospiterà la parte della collezione successiva al 1945 e delle mostre temporanee. Negli edifici ristrutturati e riprogettati dell'ex stabilimento della Birra Peroni si affiancheranno alle mostre (continueranno fino al giugno 2000 le esposizioni collettive d'arte contemporanea di Lavori in Corso) anche attività didattiche: visite guidate, attività di laboratorio e tirocinio, consulenze e progetti speciali.

Proprio nell'ambito di un nuovo spazio romano finalmente aperto all'arte ed agli artisti, che vuole porsi come punto di incontro e discussione, riferimento in un mondo in cui i riferimenti vanno scomparendo, pare adeguata la presentazione di una mostra su Duilio Cambellotti (Roma 1876-1960).

Cresciuto nello studio di intagliatore e decoratore del padre, Cambellotti diviene l'artista-artigiano per eccellenza: scultore, scenografo, arredatore, illustratore, incisore, decoratore, ceramista e quanto altro poteva subire il suo impeto creativo. Lui stesso dichiarò di: "...non aver mai disdegnato alcuna forma d'arte". Ed è proprio questa moltitudine di mezzi espressivi che la mostra vuole presentare e render nota al grande pubblico: sono esposte sculture, vetrate, ceramiche ed arazzi, disegni e bozzetti teatrali.

Cambellotti, che esordisce a Roma nel 1897 come disegnatore di manifesti pubblicitari e designer, è tra i primi in Italia a far proprie le idee di Morris e, sull'onda delle ideologie progressiste di quegli anni, avverte la necessità di una finalità sociale del fare artistico, esplicando nelle sue opere il concetto di globalità, con la volontà di produrre oggetti d'arte moltiplicabili, con funzione anche moralistica e pedagogica, per renderne possibile a tutti la fruizione.

In Cambellotti e nelle sue opere si avverte la volontà di sfuggire ad una mera contemplazione del passato, alla ricostruzione di un improbabile secolo illuminato, per affondare e cimentarsi nella realtà aggressiva e mutevole ma anche ricca di stimoli e verità. L'artista, pur rifuggendo l'idea di una società iper-tecnologica, strozzata dall'urbanizzazione e dalle macchine, sfrutta i mezzi di comunicazione ed espressione a lui contemporanei per diffondere valori semplici e primordiali.

Molto importante è il forte legame avvertito con il mondo contadino, e temi d'origine rurale sono ricorrenti, sempre gli stessi, in tutto il percorso artistico del romano. Quasi un ritorno alla ricerca mitica del buon selvaggio, Cambellotti ritrova nelle radici rurali quella genuinità d'essere che il mondo contemporaneo va dimenticando. Cosciente tuttavia delle condizioni d'oggettiva arretratezza che caratterizzano proprio quel mondo, si vota, con altri intellettuali, alla sua riqualificazione.

Nel 1901, insieme ad Alessandro Marcucci organizza le letture dantesche per il popolo, mentre nel 1905 fonda con lo stesso Marcucci, il torinese Giovanni Cena, Giacomo Balla ed altri intellettuali romani, le prime scuole per i contadini dell'agro romano.
Nel 1911 lo stesso gruppo, denunciando lo stato di abbandono delle campagne, organizza la Mostra delle Scuole dell'Agro Romano, ideando la grande capanna artistica, simbolo di un mondo ancora puro, lontano dalla falsa civiltà cittadina. Negli anni successivi Cambellotti illustra il sillabario ed il manuale di componimento e crea il mobilio per quelle stesse Scuole dell'Agro che egli decorerà personalmente. Accostando incarichi ufficiali a committenze private, si dedica tanto alle arti applicate che ad opere monumentali, collaborando con il Teatro Stabile di Roma, con D'Annunzio, la rivista La Casa, il mobilificio Ducrot.
Duilio Cambellotti, oltre che una delle personalità più notevoli nel campo della grafica in Italia, è stato, con la sua multiforme attività artistica e l'adesione a molte tematiche socio-politiche contemporanee, sicuramente un degno rappresentante di quella volontà artistica totale che ha caratterizzato, un pò ovunque, la fine del XIX secolo e l'inizio del successivo.

Pare conveniente affermare che, ad oggi, Cambellotti si presenta anche come autorevole testimone per l'apertura di uno spazio artistico cittadino che vuole essere anche internazionale.




Duilio 	Cambellotti, Disegno di lampadario fig. 1
Duilio Cambellotti
Disegno di lampadario
1898c.
(Foto di Corrado De Grazia)
Courtesy of Ufficio Stampa

 

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