"Gauguin e le avanguardie russe" Ferrara, Palazzo dei Diamanti tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 19:00- Natascia Moroni Roma 1.05.1995 BTA00080.TXT L'aria qui e' calda e profumata. Dal folto della vegetazione giungono, indistinti, richiami animali, mentre il sole tramonta su questa perla selvaggia,rendendo iridescente l'aria immota. Uomini confusi nei colori della natura imperante,ti guardano,gli occhi sereni... Benvenuti, questa e' "TE NAVE NAVE FENUA", la "terra incantevole"... Quella terra che tanto affascino' Gauguin,dove egli trovo', finalmente, quello che cercava: la purezza incontaminata, la liberta' primigenia, probabilmente se stesso. Quella terra che noi possiamo,oggi, conoscere cosi',attraverso le sue opere,passando da una sala all'altra del "Palazzo dei Diamanti". E' stupefacente come i suoi lavori, qui raccolti (numerosissimi tra dipinti, xilografie e litografie, sculture lignee e bronzee), trasmettano insieme alle percezioni visive una gamma infinita di sensazioni olfattive, uditive, tattili. Dopo le prime tele si e' gia' su una delle isole che Gauguin visito' nei suoi viaggi polinesiani e ci si muove negli ambienti della mostra come in sogno, nell'incredibile illusione di essere la', immersi in quella natura incontaminata, conoscendo in poco tempo quella cultura che Gauguin conobbe e rappresento' in piu' anni di attivita' pittorica. La spiritualita' maori si svela con "MANAO TUPAPAU" ("Ella pensa agli spettri",in versione xilografica e litografica del 1893-94), "MAHARIA NO VARUA INO" ("Il diavolo parla" xilografia del 1891-94), o "RAVE TE HIITI AAMU", quell'idolo del 1898 cosi' simile agli uomini che lo adorano.Con "HINA E FATOU" ("Il narratore parla" del 1892) la tradizione di una cultura orale ci tocca, mentre la xilografia di "TE FARURU"("Qui si fa l'amore"del 1894) ci parla di una sessualita' svincolata dai tabu' che in Occidente opprimono. Questi poi sono solo alcuni dei titoli. La critica che indirettamente l'artista muove all'opprimente e contraddittoria societa' occidentale a lui contemporanea, fa si' che egli affronti quasi con metodo antropologico l'osservazione di quei popoli; anche se in realta' e' il solito mito del "buon selvaggio" che si vuole sottolineare, sotto la superficie pittorica si intravedono, quasi, alcune delle vincolanti strutture portanti della cultura indigena, in realta' molto lontana da quella felice anarchia naturale superficialmente individuabile (vedi "TE PO", "La grande notte" del 1894 c.). Ritornando allo stretto "fare" artistico, stupende sono le sculture "tahitiane" del maestro, le quali, sul "leit-motiv" del totem trasportano l'elemento figurativo ad uno stato naturale "ante-litteram" (veramente eccezionale e' l'idolo con conchiglia del 1892). Oltre alle opere dei periodi polinesiani, poi,sono presenti anche alcune stampe del periodo in Bretagna ed il "Caffe' ad Arles" del 1888, unico dipinto del breve tempo passato con Van Gogh. Quasi tutte le opere (ora divise tra l'Ermitage di Leningrado ed il museo Puskin di Mosca) provengono dalle collezioni di Sergej Scukin e dei dui fratelli Morozov, Michail e Jvan, vissuti a cavallo tra XIX e XX secolo, grandi estimatori di quella pittura francese di fine `800 molto ammirata nella Russia dell'epoca ed alla quale fu dedicata la parte piu' consistente della Mostra Internazionale di Pittura tenutasi a Mosca nel 1908. Ed e' proprio in quest'ambito che pittori come M.Larionov e N. Goncarova (fondatori di quella importante parte delle avanguardie russe che fu il Raggismo), o Rerich, Kul'bin, Sarjan ed altri coglieranno da Gauguin forte ispirazione ,subendone l'influsso soprattutto nei primi periodi di attivita' artistica. Ed e' proprio a questi artisti che la seconda parte della mostra e' dedicata. Basta osservare le loro opere per cogliere la qualita' della resa pittorica, il colore aspro ed uniforme, la semplicita' dei temi che riportano a Gauguin. Due titoli per tutti:"La racolta della frutta" della Goncarova (1907-8) - lo stesso tema si ritrova nel maestro francese- e la "Donna che passeggia" di Larionov (1909 c.) dove,sul volto della protagonista, l'espressionismo pittorico crea arabeschi simili a segni tribali. La mostra e' ben organizzata, buono il sistema informativo che offre intelligentemente un breve spaccato della societa' maori, attraverso alcuni oggetti della loro cultura materiale, per ricreare l'ambito in cui l'artista si mosse. L'occasione offerta da quest'eposizione e' da non perdere; inoltre, considerando che le giornate si vanno sempre piu' allungando ed il clima si fa' piu' mite, un breve viaggio a Ferrara affascinante signora medievale adagiata nell'opulente bellezza dei frutteti in fiore, e' una possibilita' veramente da contemplare. Il viaggio poi, e' breve ed avete tempo fino al 3 luglio. ------------------------------- Il presente file proviene dal BOLLETTINO TELEMATICO DELL'ARTE *coordinato da Stefano Colonna* World Wide Web URL http://www.let.uniroma1.it/bta/bta.htm email Caesarnet 175:391/1.14 (BTA point) email Fidonet 2:335/348.14 (BTA point) email Internet BTA@mclink.it curato e creato dagli studenti dell' Istituto di Storia dell'Arte Medioevale e Moderna dell'Universita' di Roma "La Sapienza" con il concorso dei docenti e di altri collaboratori Recapiti Istituto: Facolta' di Lettere Piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 ROMA ------------------------------- il Bollettino e' disponibile su "SPQR Servizi Telematici" di Alessandro Bucci - Roma, Italia (Rome, Italy) Line #1/BBS and FAX +39-6-87182083 19.2/ZyX Line #2/BBS +39-6-87180915 28.8/V34 Caesar Network Int'l 175:391/1 [HOST] FidoNet 2:335/348 [NODE] ------------------------------- i testi sono (C) dei rispettivi autori, ma ne e' espressamente consentita la distribuzione e citazione parziale o integrale in tutto il mondo e con tutti i mezzi : posta elettronica , pubblicazione, fotocopie, microfiches o microfilm da fotocopia o pubblicazione, purche' non a fini di lucro e sempre comunque citando le fonti e i rispettivi autori : nome BBS con indirizzo Fidonet, Logo: "Bollettino telematico dell'Arte", nome file/s e autore/i o curatore/i. -------------------------------