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Le vicende di villa Doria Pamphilj  
Comunicato Stampa di Italia Nostra sezione di Roma
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 53 (11 ottobre 1994)
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La sezione Romana di Italia Nostra deplora che il Governo, con lettera alla senatrice Anna Maria Procacci (vedi all. 1), abbia sospeso la consegna della palazzina dell'Algardi allo Stato, come da protocollo firmato, e osserva che ancora una volta si perde una grande occasione per dare una sistemazione alle sculture di Villa Pamphilj (64 statue di gran valore oltre a quattrocento reperti archeologici e architettonici) nascoste nei depositi comunali e statali. Al tempo stesso si perde l'occasione e la possibilità di progettare e di costituire almeno un polo culturale aperto alla popolazione in un intero settore della città (con centinaia di migliaia di cittadini) totalmente sprovvisto di ogni opportunità culturale.

Italia Nostra ha perciò inviato una lettera (vedi all. 2) al Ministro dei Beni Culturali Fisichella per sollecitarlo ad intervenire per risolvere l'annoso problema.

Italia Nostra ricorda che la palazzina dell'Algardi a villa Pamphilij fu acquistata nel 1963 a seguito di una grande campagna della Sezione Romana culminata nella sottoscrizione della cittadinanza e nella pubblicazione di un catalogo di statue e reperti archeologici della Villa. Il 1 maggio 1970, come unico atto con cui lo Stato Italiano celebrava il Centenario di Roma capitale, la palazzina dell'Algardi veniva affidata simbolicamente alla cittadinanza romana per destinarla a sede museale. Ma fu una consegna simbolica alla quale seguivano anni di abbandono ed infine l'occupazione da parte della Presidenza del Consiglio. Undicimila firme di cittadini per il rispetto degli accordi sulla restituzione della palazzina dell'Algardi alla cittadinanza come sede museale, sono state recentamente consegnate alla Presidenza del Consiglio perchè il Governo tenga conto dell'importante accordo tra Presidenza del Consiglio, Ministero dei Beni Culturali e Comune di Roma (stipulato il 4 marzo 1994).

L'accordo consentirebbe di riorganizzare alcune Istituzioni culturali e civiche molto importanti e di chiudere alcune questioni che durano ormai da più' di trenta anni (in primo luogo la palazzina dell'Algardi e palazzo Barberini).

La Sezione Romana di "Italia Nostra", sollecitando il rispetto degli accordi e la restituzione della palazzina dell'Algardi alla popolazione romana, richiama ancora l'attenzione sulla necessità di avviare finalmente un piano complessivo di riorganizzazione di Villa Pamphilj, soffocata dalle troppe e concorrenti competenze di diverse Ripartizioni Comunali e Sovrintendenze Statali. Tra tante competenze, in più' di venti anni di apertura al pubblico, non si è trovato nessuno che si assumesse la responsabilità di realizzare almeno alcuni servizi essenziali (gabinetti punti telefonici e di soccorso, accessi per i portatori di Handicap, ecc.), per i visitatori, che nei periodi di maggiore affluenza diventano 70000 al giorno.



	
 

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