REALTA' REALE, VIRTUALE, INVENTATA Cambia l'immagine del mondo Nei nostri anni Novanta, l'Oceano mono e bidimensionale delle frequenze e videosequenze che, attraverso i teleschermi, si riversa ovunque collegando i tempi e i luoghi piu' distanti della terra, diminuisce, ma non annulla, la distanza tra mondo delle parole-immagini e realta'. Il salto qualitativo potra' avvenire, invece, grazie alle tecnologie avanzate capaci di creare immagini con "nuvole ordinate di numeri", e di trasformare, cosi', in realta', sia pure virtuale, non soltanto la realta' reale, ma anche tutto il pensabile, cioe' gli universi dell'immaginazione. Obiezione: si tratta davvero di un SALTO QUALITATIVO, oppure di un salto nel buio ? Cerchiamo di capire. Nel contesto in cui viviamo, il tradizionale rapporto tra la realta' reale e la sua descrizione o rappresentazione, puo' essere capovolto: l'immagine di un evento, attraverso i media, puo' determinare conseguenze piu' importanti dello stesso evento. Alcune fasi delle guerre, o delle lotte politiche od economiche, oggi si combattono con parole e immagini. Forse domani, parole ed immagini saranno le sole armi per combattere ovunque, stando immobili, qualunque tipo di conflitto. Ma...proviamo ad immaginare quali tipi di intervento e stravolgimento si potranno realizzare in avvenire con l'applicazione delle tecnologie piu' sofisticate ai processi di informazione e documentazione su cio' che esiste e cio' che accade, gia' adesso oggetto di ampia e talvolta incontrollabile manipolazione. Oltre alle manipolazioni quotidiane sotto gli occhi di tutti, un esempio clamoroso di falso in comunicazione e' il mitico massacro di Timisoara: un evento mai accaduto, la cui notizia e' pero' esistita "realmente e puo' essere fedelmente ricostruita e ritrasmessa ai posteri", come racconta Claudio Fracassi nel suo recente volume "Sotto la notizia niente". Paradosso per paradosso, questa ingovernabilita' della notizia e il potere dell'immagine possono condurre ad eccessi opposti. Un terzo circa degli americani, a sentire la stampa, non crede che nel 1969 gli astronauti abbiano mai raggiunto la Luna. La documentazione fotografica e filmica di tale avvenimento sarebbe una raffinata mistificazione. Credere o non credere ? Qui sta il problema. Dal salto qualitativo siamo passati al salto nel buio. Oggi non basta neppure vedere per credere, perche' nel buio si vede soltanto il buio. E allora, che cosa c'e' dietro l'immagine che viene proiettata sui nostri teleschermi? Lasciamo per adesso in sospeso la risposta a questo inquietante interrogativo e percorriamo l'itinerario inverso (realta'- immagine), che ci porta addirittura a scoprire e vedere le immagini che si nascondono dentro la "realta' reale", grazie ai mezzi che ci offrono le tecnologie avanzate. Siamo ancora agli albori di una SCIENZA POETICA DELLA VISIONE, ma e' un dato di fatto che l'immagine di sintesi (insieme ai sistemi di iperfruizione dell'immagine filmica), renda possibile allo spettatore una sempre piu' ampia e intensa percezione della realta'. Scopriamo allora che e' vero quanto affermano i fisici ed alcuni filosofi: la realta' oggettiva non e' assolutamente come si vede e come ce la rappresentano i nostri cinque sensi. I sistemi digitalizzati ci offrono la possibilita' di guardare dentro l'infinitamente piccolo della materia inorganica ed organica, rivelando l'armonia di un universo che -fino ad oggi-non e' stato accessibile all'occhio dell'uomo. Cio' che ne consuegue ha dell'incredibile: i percorsi piu' audaci dell'immaginazione non ci portano lontano dalla realta', ma si rivelano intimi ad essa, se non altro per analogia o simmetria. Secondo alcuni e' in gestazione un'immagine del mondo in cui realta' reale, realta' virtuale e, aggiungo io, realta' inventata, tenderanno a fondersi nella capacita' percettiva dell'uomo- spettatore, trasformando la sua "immagine del mondo" e, di conseguenza, il suo rapporto con il mondo. Grazie alle tecnologie avanzate, che sono una strada, o meglio, un ponte tra il visibile e l'intimita' invisibile della materia, le frontiere della scienza dilatano l'orizzonte della ricerca a perdita d'occhio. Ma soltanto un uso creativo della tecnologia ci orienta verso una ricerca scientifica a misura d'uomo ed e' l'antidoto piu' efficace contro la disumanizzazione o alienazione che minaccia la societa' del futuro. In questa prospettiva, se riusciremo a considerare l'immagine non come uno strumento di fuga dalla realta', ma come un'osservatorio su tutte le dimensioni del reale, potremo recuperare la DIMENSIONE ESTETICA del mondo in cui viviamo, e, nello stesso tempo, evitare il rischio di uno sradicamento individuale e collettivo. Dobbiamo credere e sperare che la "bellezza della scienza" sia il primo passo verso una scienza della bellezza, che ci aiuti a recuperare, insieme alla dimensione estetica, una VISIONE del mondo libera dai limiti-condizionamenti della TELE-VISIONE. E forse il potenziale accresciuto dell'immaginario individuale e sociale, riuscira' ad incrinare, anche nella massa degli utenti, un vissuto quotidiano, raggelato dai messaggi unidirezionali dei media e ormai quasi refrattario al pensiero. Non c'e' che un modo per raggiungere quest'obiettivo: far saltare le vecchie logiche di mercato e orientare ogni progettualita' verso un concetto piu' completo e piu' alto di economia. Non un salto, ma un PONTE QUALITATIVO deve collegare i bisogni materiali ai BISOGNI IMMATERIALI di un'umanita' che si dibatte tra due tipi di morte, per mancanza di cibo e per mancanza di valori. Oggi vanno promosse quelle iniziative che, alla necessaria ricerca di fonti di energia alternativa di tipo materiale, affiancano la ricerca sistematica e il razionale impiego dell'energia alternativa immateriale presente nelle attivita' che richiedono capacita' d'invenzione ed elaborazione fantastica. Le attivita' artistiche, infatti, e i vari linguaggi creativi, che oggi riescono a sopravvivere all'appiattimento progressivo delle forme di comunicazione, si possono considerare autentiche fonti di energia psichica e mentale, necessarie alla sopravvivenza della specie umana, non meno di quanto lo siano le fonti di energia materiale. Anche e soprattutto in questo senso, la creazione e diffusione di una cultura-civilta' dell'immagine, capace di rinnovarsi e di esprimere una fantasia sociale, possono essere l'industria del nostro avvenire, in cui realta' reale, virtuale e inventata siano non concorrenziali, ma funzionali l'una all'altra. La creativita' e l'Arte possono ancora animare, con i loro percorsi imprevedibili, l'aridita' di un mondo interamente programmato e dominato dalla tecnologia. Maria Filippone Colonna Roma, 16 febbraio 1995 ------------------------------- Il presente file proviene dal BOLLETTINO TELEMATICO DELL'ARTE *coordinato da Stefano Colonna* email Caesarnet (point): 175:391/1.14 (point BTA) email Fidonet: 2:335/348.14 (point BTA) email Internet-Fidonet: Stefano.Colonna@f348.z2.fidonet.org email Internet: mc6575@mclink.it curato e creato dagli studenti dell' Istituto di Storia dell'Arte Medioevale e Moderna dell'Universita' di Roma "La Sapienza" con il concorso dei docenti e di altri collaboratori Recapiti Istituto: Facolta' di Lettere Piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 ROMA tel.: ++39-6-4451709 ------------------------------- il Bollettino e' disponibile su "SPQR Servizi Telematici" di Alessandro Bucci Roma, Italia (Rome, Italy) Line #1/BBS and FAX +39-6-87182083 19.2/ZyX Line #2/BBS +39-6-87180915 28.8/V34 Caesar Network Int'l 175:391/1 [HOST] FidoNet 2:335/348 [NODE] Indirizzo postale: P.O.BOX 11/045 (Postal address) 00141 Roma - ITALY ------------------------------- i testi sono (C) dei rispettivi autori, ma ne e' espressamente consentita la distribuzione e citazione parziale o integrale in tutto il mondo e con tutti i mezzi: posta elettronica, pubblicazione, fotocopie, microfiches o microfilm da fotocopia o pubblicazione, purche' non a fini di lucro e sempre comunque citando le fonti e i rispettivi autori : nome BBS con indirizzo Fidonet, Logo: "Bollettino telematico dell'Arte", nome file/s e autore/i o curatore/i. -------------------------------