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Massimo Orsi
Formato Terra
Roma,
Ass. Cult. Autori-Messa
Teresa Sacchi Lodispoto
ISSN 1127-4883     BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 11 luglio 2000, n. 44 (8 febbraio 1995)
http://www.bta.it/txt/a0/00/bta00044.html
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Nella sua prima personale, tenutasi nel 1991 presso la galleria il Segno, Massimo Orsi presentava delle scritte e dei disegni costruiti con neon luminosi che facevano pensare alle insegne pubblicitarie. Da questa sua prima serie di lavori l'artista estrae due lettere, O K, che diventeranno, dopo essere state sottoposte a un processo di stilizzazione, il suo logo, il suo marchio di fabbrica da apporsi su materiali dei più disparati e dai colori vivacissimi: della vecchia formica dei banchi di scuola, una sua foto-ritratto, dei palloncini sgonfi e vecchie tappezzerie strappate dai divani... Gli oggetti, raccolti un po' qua e un po' là nell'inesauribile serbatoio del quotidiano, venivano incasellati e ordinati tutti nello stesso modulo 60 x 60. Nasce così la sua seconda serie di lavori: Terra Terra.

Il passo immediatamente successivo di Orsi è la costruzione su carta bianca, sempre con lo stesso logo, di una griglia nera da stendersi sul pavimento, i cui buchi bianchi vengono tappati con oggetti questa volta tridimensionali: un televisore, una bottiglia di aranciata e via di seguito.

Dai Tappabuchi della serie precedente si arriva all'attuale Formato Terra: i colori sono scomparsi e l'O.K. si è scomposto in uno strano logo geometrico, ma il metodo è sempre lo stesso, o meglio una sua evoluzione. L'interesse per gli oggetti è rimasto, però mediato dalla fotografia. Le immagini, che devono ora rispettare un modulo quadrato o rettangolare, vengono disposte a croce con al centro il suddetto logo o allungate in strisce orizzontali o verticali. L'importante è che ogni singola opera sia composta di cinque elementi.

Tutto il breve percorso dell'artista, nato nel 1962, è caratterizzato da un continuo bisogno di appropriazione degli oggetti che lo circondano non in modo casuale, ma con una ricerca di ordine e di profondità che si oppone al bombardamento delle immagini a cui siamo sottoposti dai mass media. Orsi sembra invitarci a sostare e a guardare le sua immagini con tutto il tempo che ci necessita, al di là di ogni nostro impegno impellente.

La personale, che si è inaugurata il 3 febbraio presso l'ass. cult. Autori-Messa in via del Pantheon 57, uno spazio molto attento nel proporre nuove proposte di area romana e non, resterà aperta fino al 3 marzo tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19.



	
 

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