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La collaborazione telematica
 

Il BTA - Bollettino Telematico dell'Arte ha una propria struttura redazionale che è apparentemente simile a quella tipica di un periodico cartaceo. In realtà il BTA è nato dentro, forse da Internet: il BTA è una creatura elettronica, informatica e telematica. Come noto, Internet, oltre ad offrire potenti mezzi di comunicazione e sviluppo, causa anche notevoli problemi ogni qual volta venga meno una corretta amministrazione delle risorse disponibili. Un content provider, il cosiddetto fornitore di informazioni, in questo caso il BTA stesso, deve assicurare un meccanismo automatico di vigilanza preventiva, grazie alla quale diventa più sicuro il processo comunicativo e informativo alla base del concetto stesso di Internet, che consiste in una condivisione perenne di risorse. Quello che potremmo definire lo "spirito" di Internet è, infatti, per sua natura, tendenzialmente entropico con tendenze "anarchiche". Grazie all'adozione di elementari ma efficaci misure di sicurezza il BTA può pubblicare contributi di collaboratori prima sconosciuti e disseminati nel mondo dei milioni di utenti della rete delle reti. Il principio di identificazione viene applicato ovviamente solo ai collaboratori del BTA di chi, cioè, non limitandosi alla lettura, contribuisce alla creazione dei contenuti di Internet. Viene rigorosamente rispettato l'anonimato dei semplici lettori.

Il BTA dunque, per ottimizzare l'uso delle risorse informative comuni, chiede a chiunque voglia collaborare, di

  1. identificarsi in modo certo, fornendo copia di un documento di identità e
  2. sottoscrivere un regolamento molto semplice.
L'identificazione elimina a priori la possibilità di abusi protetti dall'anonimato. La firma del Regolamento permette una libera circolazione dei documenti in Internet, purchè in contesti senza fine di lucro.



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